CONTE CALCIOSCOMMESSE – Nelle scorse ore sono uscite le motivazioni pubblicate dal Tnas a proposito del “Lodo Conte”, con il quale il Tribunale Nazionale dell’Arbitrato per lo Sport ha confermato la condanna al tecnico della Juventus, pur riducendo da 10 a 4 i mesi di squalifica per “omessa denuncia”. Secondo quanto riportato dal sito online di Tuttosport, Per gli arbitri del Tnas, infatti, Conte avrebbe di fatto ammesso nell’audizione davanti alla Procurale Federale di aver saputo dell’illecito di Albinoleffe-Siena l’8 marzo del 2012 in seguito a una chiacchierata con Stellini. Quindi, anche ammesso che Conte non avesse commesso l’omessa denuncia all’epoca dei fatti (cioè alla fine della scorsa stagione), l’avrebbe comunque commessa dall’8 marzo scorso in poi, quando – dopo aver parlato con Stellini delle notizie uscite sui giornali a proposito di Albinoleffe-Siena – aveva saputo della combine. Il passaggio si può leggere a pagina 11 della sentenza e dice: “come ammesso dalla stessa difesa di Conte, quest’ultimo avrebbe avuto conoscenza dell’illecito accaduto in data 08 marzo 2012. La confessione di Stellini è datata 29 luglio 2012. Ne discende che il sig. Conte, anche a voler seguire la tesi sostenuta dalla difesa del medesimo, avrebbe omesso di denunciare, ai sensi dell’art.7, comma 7, il fatto illecito una volta venutone a conoscenza, cioè, quanto meno, a far data dal giorno 08 marzo 2012”.
In realtà, Conte dice una cosa diversa in quell’interrogatorio e pare difficile dedurre dalle sue parole una conoscenza dei fatti. Dice Conte nell’interrogatorio (qui si può vedere lo stralcio del verbale ufficiale): “Non mi accorsi di nulla in particolare in occasione di Siena-Albinoleffe dell’8 gennaio 2011, in quanto essendo molto arrabbiato per il gol subito nei minuti finali andai via velocemente: Stellini solo recentemente, a seguito delle notizie stampa che lo indicavano come coinvolto in presunti accordi presi dal Carobbio per la partita di ritorno, mi ha riferito che, al termine della gara in oggetto, vi era stata una rissa fra i calciatori delle due squadre alla quale il medesimo aveva partecipato e pertanto essendo preoccupato che potessero accadere incidenti nella gara di ritorno sollecitò Carobbio, quale ex dell’Albinoleffe, a parlare con i suoi ex compagni per cercare di stemperare gli animi. Lo scrupolo di Stellini derivava dal fatto di essere rimasto coinvolto in prima persone nella rissa e pertanto si sentiva ancora più responsabile”.
Questo il documento in questione:
Fonte: Tuttosport
Marco Orrù