JUVENTUS CONTE / TORINO- Finalmente è tornato, Antonio Conte, dopo il lontano maggio 2011, quando la Juve perse in finale di Coppa Italia con il Napoli, per una clamorosa svista dell’arbitro che negò un rigore sacrosanto ai danni di Marchisio. Ieri è tornato da vincitore, in una partita delicata, che nascondeva numerose insidie, soprattutto dopo gli sforzi profusi nella partita di Champions. Siamo sicuri che il suo apporto in panchina abbia dato una spinta in più ai giocatori, che potevano avere dei cali di concentrazione e le loro trame di gioco potevano soffrire in un campo impervio come quello del Barbera, per via delle problematiche condizioni climatiche. Abbiamo visto un giocatore simbolo come Pirlo buttarsi su tutti i palloni fino all’ultimo e un talento come Vucinic mettersi al completo servizio della squadra, senza cercare la gloria personale. Sicuramente il montenegrino ha voluto mostrare all’allenatore che lo ha maturato da un punto di vista di disciplina tattica, il frutto dei suoi insegnamenti, regalando con un tacco magico la palla della vittoria a Lichtsteiner. Ora il tecnico bianconero si appresterà a vivere un’altra emozione per il suo ritorno allo Juventus Stadium nella sfida di Coppa Italia con il Cagliari, dove si potrà sentire di nuovo a casa. La curiosità di noi tifosi è quella di chiederci come sarebbero finite le sfide con Milan, Inter e Lazio, con lui in panchina, a esempio ci sarebbe stata quell’apatia e arrendevolezza vista con i nerazzurri o l’assenza di foga agonistica contro i rossoneri? La risposta l’avremo nel girone di ritorno, nel frattempo diamo un bentornato al nostro Mister e lo ringraziamo per la squadra che ha costruito, insieme al suo grande staff.
Diego Pedullà