JUVENTUS-SAMPDORIA / TORINO- Per fortuna che Conte, da grande allenatore qual’ è, ha voluto sottolineare dei concetti che stanno alla base del calcio, dopo l’inopinata sconfitta con la Sampdoria. Infatti coloro che non hanno potuto assistere o vedere in tv la partita di ieri, leggendo stamattina i giornali immagineranno una Juve allo sbando, non più quell’armata travolgente che si è rivelata nelle ultime partite dell’anno e con quella sicurezza nei propri mezzi da parte dei giocatori bianconeri. A vedere i voti sembra che la Sampdoria abbia travolto la Juve, ma la realtà è ben altra. Innanzitutto bisogna dire che la squadra di Conte ha condotto un primo tempo con una relativa facilità di manovra, creando grattacapi in serie alla difesa doriana, dall’altra parte Buffon non ha dovuto correre nessun pericolo e nessuno si sarebbe scandalizzato se la “vecchia signora” avesse terminato la prima frazione sul punteggio di 3 a 0. Anche perchè, se l’arbitro avesse concesso una sacrosanto rigore su Matri e la conseguente sacrosanta espulsione staremmo qui a parlare di una Juve schiacciasassi. Ma come il calcio dimostra (e Giovinco nelle dichiarazioni dell’intervallo aveva messo tutti in guardia), una partita che non si riesce a chiudere rapidamente, nonostante un dominio shiacciante, si può riaprire in qualsiasi momento (come successo con l’Inter). E mancando già di titolari come Asamoah, Chiellini, Lichtsteiner e Vidal (quest’ultimo risparmiato per la Coppa italia), quando il portiere più forte del mondo, Gigi Buffon, ha rimesso malauguratamente in corsa i blucerchiati, la squadra si è innervosita e può anche capitare che non si riesca più a raddrizzare il match. Poi il calo di Pogba, comprensibile vista la sua giovane età, ma che non aveva affatto sfigurato nei primi 45 minuti e l’impossibilità di Marchisio (a dir poco strepitoso nella prima parte di gara) di dare il suo contributo a causa di due randellate subite dagli avversari, hanno permesso alla formazione di Delio Rossi di uscire vincitrice dallo Juventus Stadium avendo fatto poco o niente. La debacle bianconera, semmai, si è materializzata (a parte Buffon) grazie alla verve di un talento come Icardi che ha sfondato dalla parte di Peluso, ma non si può criminalizzare tutta la squadra, per gli errori di due o tre singoli. Il problema di questo gruppo è sempre il solito e cioè che manca un bomber in grado di decidere gli incontri da solo, vi dice niente la prestazione di Cavani contro la Roma? Per quanto riguarda i centrali di difesa, come si fa a giudicare negativamente le prove di Barzagli e Bonucci? Il primo si è rivelato il solito muro invalicabile, il secondo ha effettuato aperture illuminanti e a differenza del derby con il Torino (dove lui stesso ha ammesso di aver simulato), questa volta ha subito una cintura netta dentro l’area avversaria che se il direttore di gara avesse concesso il rigore non ci sarebbe stato nulla da eccepire. Purtroppo bisogna dire che in Italia, sia stampa che tifosi ragionano solo in base al risultato e se la Juve avesse segnato altri quattro gol i giudizi sarebbero stati diversi, basti penmsare ai due rigori negati, due chiare occasioni per Vucinic (di cui una è finita sulla traversa) altre due occasioni di Giovinco. Ma chi conosce il calcio sa analizzare i match al di là del risultato finale e il monito di Conte in conferenza stampa dimostra quello che stiamo dicendo e che la fortuna nel calcio a volte è un fattore determinante. In conclusione possiamo dire che la Juventus ha fatto un primo tempo strepitoso e nella ripresa, vuoi tante componenti, è calata vistosamente, ma non veniteci a dire che la Sampdoria abbia dominato e all’improvviso i bianconeri siano diventati dei brocchi!
Diego Pedullà
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