TORINO JUVENTUS CERCI/TORINO – Per il Torino, sponda granata, il derby contro la Juventus è la Partita, con la P maiuscola. Lo conferma anche Alessio Cerci in un’intervista a Tuttosport: ”Fa riflettere che il Toro non vince un derby dal 1995. Potremmo entrare nella storia, ma dobbiamo guardare la realtà: per battere la Juventus non basta una partita normale. Dobbiamo affrontarla come se si trattasse della partita della vita, con il sangue agli occhi: non uso mai queste immagini, non è da me, però stavolta ci vuole. Dobbiamo tirare fuori quel qualcosa in più. Noi con più fame di loro? Noi ancora non siamo salvi. Ma siamo sicuramente affamati: mai mollare su nessuna palla, mai disattenti, sempre concentrati fino all’ultimo secondo. Differenze con la gara d’andata? Sì, nel gioco. E nella conoscenza reciproca: siamo più squadra. Siamo pronti per affrontare questo tipo di partite, soprattutto avendo imparato dagli errori precedenti. Gli stimoli cambiano gli equilibri in campo. Se la mettiamo sull’esperienza, è evidente che la Juventus sia maggiormente abituata a certe sfide. Però la nostra voglia di vincere dovrà prevalere su tutto. Ho ancora negli occhi la mia discesa palla al piede contro il Siena, 70 metri e il gol, senza nemmeno fermarmi, di corsa a festeggiare sotto la Maratona. L’abbraccio trascinante della gente, un’emozione pazzesca. Ecco, rivivere tutto questo nel derby sarebbe proprio fantastico. Chi toglierei alla Juve? E’ difficile rispondere, perché ogni singolo elemento della Juventus ha un’importanza notevole nel sistema. Sarebbe scontato dire Pirlo o Buffon, allora scelgo Vidal: mi ha impressionato molto, sotto il profilo fisico e non solo, ha una straordinaria capacità di inserimento. E’ un centrocampista completo, uno dei migliori in circolazione”.
Marco Orrù