Juventus, Conte nella sua autobiografia: ”Volevo Robben, mi proposero Diego”

Antonio Conte (getty images)

 

JUVENTUS CONTE AUTOBIOGRAFIA – Quattro anni fa, Antonio Conte era già stato contattato dalla Juventus per allenare i bianconeri. Venne poi scelto Ciro Ferrara. Ma il tecnico salentino, nella sua autobiografia uscita a inizio maggio, racconta di un particolare episodio del suo colloquio con la dirigenza:

”Gli organi di informazione – si legge su Tuttosport – parlano con sempre più insistenza dell’arrivo a Torino di Diego, l’attaccante brasiliano del Werder Brema. Quando mi viene chiesto un parere, esprimo a Secco qualche riserva: “Nel mio gioco non è essenziale uno come lui. Con una rosa di attaccanti come Del Piero, Trezeguet, Amauri e Iaquinta non abbiamo problemi”. Su questo punto lui non ribatte. Capisco che non approva e che ha altri progetti. Insisto: “Piuttosto andiamo a trovare esterni molto forti”. Parliamo allora di Robben, l’asso olandese del Bayern Monaco; parliamo di Walcott, il giovane inglese dell’Arsenal. Soprattutto di giocatori di questo tipo. A Torino la situazione degenera… la piazza si ribella, contesta i dirigenti e la squadra. Per placare i tifosi Secco e compagni annunciano come cosa ormai fatta l’acquisto di Diego. Mi chiama Alessio: “Sai, Antonio, Diego lo abbiamo preso comunque”. “Avete speso venticinque milioni di euro?”. «Sì, ci è costato parecchio. Però tutti dicono che è bravissimo. Non ti devi preoccupare». «Sì, però nel mio gioco Diego lo schiero come attaccante. Lo metto vicino a un centravanti potente e lui gli gira intorno. Facciamo il 4-2-4 o una specie di 4-2-3-1″. “Vabbè, vabbè, è tutto ok. Faremo una grande squadra”, mi risponde”. Ma Conte dovette aspettare due anni per arrivare alla Juve. A priori, una scelta sbagliata quella della dirigenza bianconera…

Marco Orrù

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