JUVE CONTE / TORINO – Il tecnico bianconero, Antonio Conte, in un’intervista rilasciata a “Champions Matchday” ha parlato ad ampio raggio della Juventus. Ecco le sue parole riportate su Uefa.com: “La Juventus appartiene a quella categoria di grandi squadre che hanno sempre bisogno di vincere. Insieme a Milan e Inter è il club che ha vinto di più sia in Italia che in Europa. Vincere non è solo importante, è l’unica cosa che conta. Si lavora duro per cercare di riempire la bacheca di nuovi e prestigiosi trofei da aggiungere a quelli già vinti. La Champions? Sebbene abbia avuto la fortuna e il talento di vincere molto in carriera, quella vittoria del 1996 (contro l’AFC Ajax a Roma) è stata la mia più grande soddisfazione calcistica per l’atmosfera, per il cammino che ci avevo condotto lì e per la serata in generale. La Champions League ha qualcosa di speciale e qualsiasi calciatore, allenatore e club vorrebbe sollevare il trofeo dalle grandi orecchie almeno una volta. Marcello Lippi? Ho condiviso molti successi con Lippi. Abbiamo vinto cinque campionati, la Champions League, la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa UEFA. È stato un percorso che abbiamo seguito insieme. Ho imparato molto da lui e ho apprezzato le sue motivazioni. Giocavamo come adesso, cioé la domenica, il mercoledì e poi di nuovo la domenica, e lui ci allenava in modo da dimenticare la vittoria precedente e pensare a quella successiva. È una gran cosa. I giocatori come Andrea sono difficili da trovare perché hanno una grande tecnica. Dà calma alla squadra nella fase di possesso e anticipa il gioco. Aggiungendo vari campioni a un sistema organizzato, dove tutti sanno quello che fa, le sue qualità spiccano ancora di più. Andrea non corre meno di prima. Ho studiato le statistiche ed è tra i 10 giocatori che hanno corso di più in Champions League. Lui non punta sulla forza fisica, ma sul cervello e sui piedi, e il collettivo emerge grazie a lui. La scorsa stagione, prima dei quarti di finale, ho detto che dovevamo capire che stavamo seguendo un percorso iniziato due anni fa, e il Bayern ci ha dato tante risposte. Quest’anno la squadra è più esperta, ed è importante. La scorsa stagione, molti giocavano in Champions League per la prima volta. Il Real Madrid è una delle squadre più ambiziose perché ha una grande storia, ha investito molto e vuole la decima coppa. Sarà una bella sfida e indicherà a che punto sono i nostri progressi. È passato qualche anno, ma è stato un periodo meraviglioso e intenso. Ancelotti? Era inevitabile ritrovarsi da allenatori. Significa che sta invecchiando, ma anch’io!”
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