DANIMARCA ITALIA BENDTNER / COPENAGHEN – Alzi la mano chi ha visto un Nicklas Bendtner così ispirato come ieri, quando vestiva la maglia bianconera? Nessuno, forse neanche i suoi ex compagni di squadra in allenamento l’hanno visto così bene come al Parken. Fatto sta che proprio colui che lo scorso anno doveva essere il colpo estivo last minute della Juventus, ha realizzato la doppietta che quasi stendeva l’Italia e portava la Danimarca agli spareggi. Poi è arrivato Aquilani e i sogni danesi si sono spenti. Peccato per quello che poteva essere e non è stato. Bendtner arrivò a Torino l’ultimo giorno di mercato, preso in fretta e furia per rimpiazzare Berbatov, che aveva clamorosamente fatto marcia indietro e se n’era tornato in Inghilterra. Prestito dall’Arsenal. Giunse a Torino per le visite mediche con un maglione a collo alto all’inizio di settembre. Un pò troppo. E da lì si sarebbe dovuto intuire su chi avevamo di fronte. Il suo score con la Juventus parla di 9 partite in campionato per un totale di 346 minuti, 1 partita in Champions League (in realtà uno spezzone, 15 minuti contro il Nordsjaelland proprio al Parken), e 1 gara in Coppa Italia, 43 minuti contro il Cagliari. 0 gol. Per un attaccante è un dettaglio non da poco. In mezzo arrivarono infortuni e patenti ritirate per guida in stato d’ebrezza quando era a casa sua, a Copenaghen. Antonio Conte, che già se l’era praticamente ritrovato in squadra senza volerlo, da dopo l’infortunio proprio contro il Cagliari in Coppa Italia non gli fece praticamente più vedere il campo. All’ultima giornata con la Samp, inoltre, si fece molto male al braccio cadendo dopo un contrasto. Insomma, un fallimento totale. Ma ieri Bendtner si è ricordato dell’Italia e del suo flop. E ci ha punito. Peccato non averlo mai visto così…
Marco Orrù