La Juventus e’ rinata dopo anni di buio, e’ tornata ad essere protagonista in Italia e punta a farlo anche in Europa. Merito di una societa’ sana, preparata, e brava a programmare nel nome della tradizione e della storia bianconera. Andrea Agnelli sa benissimo che la Juventus non e’ una semplice squadra di calcio, ma e’ uno stile di vita, un modo di essere. Ha costruito un stadio, lo Juventus Stadium, simbolo della rinascita, ha formato uno staff di bravi dirigenti come Paratici e Marotta, ha tenuto in casa un grande campione, esempio di devozione, umilta’ e volonta’ come Pavel Nedved, ma soprattutto ha riportato a casa il capitano, il condottiero bianconero, Antonio Conte. Conte a sua volta ha riportato a Torino la mentalita’ vincente che mancava da tanti, troppi anni. Ha portato entusiasmo, voglia di tornare grandi, di tornare Juve. Adesso la Juventus e’ chiamata al grande salto continentale e alla riconferma nazionale, per fare questo, bisognera’ essere bravi a continuare quella programmazione ponderata e ben fatta negli ultimi anni. Cercare di mettere a segno colpi di mercato alla Pirlo, alla Llorente, alla Barzagli, alla Pogba, trovare campioni come Tevez vogliosi di mettersi in gioco, esaltare giocatori come Vidal, valorizzare campioncini “fatti in casa”come Marchisio e Giovinco e farne crescere altri, tenere unito l’intero gruppo fatto di prime e seconde linee, facendo capire loro l’importanza della maglia. Si parla di rinnovi in questo periodo, quelli di Vidal, Pogba e Pirlo su tutti. Sarebbe una follia perderli. Pertanto bisogna iniziare a pensare alla tutela di questi campioni, pensare a quanto ancora possono fare per il bene della Juventus. Tutto questo per la crescita di un progetto, di una storia. La Juventus ha regalato tanto in questi oltre 100 anni e continuera’ a farlo. E’ vero che tanti campioni sono andati via e tanti ne sono arrivati, ma tutto e’ avvenuto al momento giusto, alle giuste condizioni. Tutto e’ stato fatto grazie alla programmazione e alla volonta’ della societa’ di vedere una Juve sempre competitiva e vincente. E’ naturale pensare che per la Juventus proteggere i propri tesori, e’ un dovere, per il nome, per i tifosi, e per la storia presente e futura di questa gloriosa squadra.
Remigare Giovanni