CALCIOPOLI PRORESCHI / TORINO – Il legale di Luciano Moggi, nella vicenda Calciopoli, Maurilio Prioreschi, intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport ha svelato alcuni particolari sul processo di Napoli, giunto al secondo grado di giudizio: “Non è emrso nulla di penalmente rilevante, con la nostra arringa abbiamo chiarito alcuni aspetti alla Corte. Siamo partiti da un’associazione di 48 persone e ne sono rimaste coinvolte 9. Poi la sentenza di primo grado conferma che i campionati non erano alterati. Cercando tra le migliaia di pagine dei tabulati, abbiamo scoperto dei particolari importanti sui capi d’imputazione inerenti Udinese-Brescia e Juventus-Milan basati sulle sim svizzere attribuite rispettivamente a Dattilo e Bertini. Per il primo la partita era nel settembre del 2004, mentre il presunto contatto avviene a fine novembre dello stesso anno, quindi non era possibile chiamare l’arbitro per la partita e dirgli di far ammonire certi calciatori che poi risultavano esser stati ammoniti regolarmente. Questo è uno dei clamorosi abbagli della sentenza di primo grado nnelle motivazioni che condannano Moggi e l’arbitro Dattilo. La giudice Casoria, ha ammesso di aver subito delle pressioni dalla Procura di Napoli per lasciare il processo. Sono successe tante cose strane in questo processo e Napoli non era il luogo più sereno dove poterlo svolgere”.
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