La Champions in realta’ era un sogno, bisogna essere realisti, ma e’ giusto dire che sarebbe stato piu’ gratificante uscire in maniera diversa. A questo punto della stagione rimangono in piedi tre validi trofei, lo scudetto, la Coppa Italia e l’Europa League.
La vittoria del tricolore vorrebbe dire 32 sul campo, vorrebbe dire 30 per l’albo d’oro e soprattutto per tutti i creduloni di un’invenzione chiamata calciopoli, vorrebbe dire tre scudetti consecutivi, impresa incredibile quasi impossibile in Italia, ma vorrebbe dire soprattutto fare un regalo all’avvocato, dedicare a Gianni Agnelli la terza stella sul petto, questa volta ufficiale e riconosciuta dalla federazione.
La vittoria della coppa nazionale vorrebbe dire essere la prima squadra italiana ad averne vinte dieci, battendo allo sprint la Roma ferma insieme ai bianconeri a quota nove, e cucirsi cosi la coccarda d’oro sulla maglia.
La vittoria dell’Europa League vorrebbe dire che la Juventus e’ tornata competitiva anche livello europeo, significherebbe potersi giocare la supercoppa europea e guadagnare punti di autostima fondamentali per le stagioni future.
Tre obiettivi ancora in piedi, tutti da raggiungere, tutti alla portata della squadra di Conte che e’ consapevole che dietro ogni obiettivo, ogni vittoria, ogni trofeo c’e’ la gloria, e se ti chiami Juventus devi inseguirla, sempre.
Remigare Giovanni