DICHIARAZIONI SUAREZ LIVERPOOL JUVENTUS – Due anni fa l’attaccante del Liverpool Luis Suarez è stato vicinissimo alla Juventus. L’affare saltò, anche per le richieste esose del club inglese, ma l’uruguaiano aveva già accettato la destinazione.
In un’intervista a La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, Suarez, senza mai fare il nome del club bianconero, conferma la voce di mercato e non chiude le porte. Ecco le sue parole: ”Due anni fa un’offerta importante dalla Serie A è arrivata. Il momento era ben scelto, ero proprio nell’occhio del ciclone, ma dopo averci riflettuto ho deciso di restare a Liverpool. Che società era? Non glielo dico. Nel calcio non ha mai senso raccontare i dettagli di qualcosa che non si è realizzato, perché finisci per offendere chi magari ha detto di sì dopo di te. Se è stato un no per sempre? Cosa vuole che le risponda un calciatore nella mia posizione? Mai dire mai, è l’unica cosa sensata: il futuro non si ipoteca. Ma la realtà attuale dei fatti dice una cosa molto chiara, il Liverpool sta lottando per il titolo ma soprattutto siamo vicinissimi alla qualificazione in Champions, e in me non c’è desiderio più bruciante di giocare finalmente le grandi partite europee ad Anfield. In queste tre stagioni non ci sono riuscito, e quando i compagni mi raccontano del clima che si crea in quelle notti mi viene la pelle d’oca. Quest’anno ce la facciamo, lo sento. E io non me le perderò. La Serie A è un campionato di primo livello, lo seguo assiduamente e un certo flusso non mi meraviglia. Le squadre che hanno maggiore visibilità sono le solite, Juve, Inter e Milan, però negli ultimi anni anche altri club, per esempio il Napoli prima con Edinson e ora con Higuain, vengono trasmessi dalle tv estere. Se vuole un giudizio tecnico, visto da lontano il dominio della Juventus è piuttosto netto. Ribadito che il mio domani immediato è certamente al Liverpool, e non a caso ho da poco rinnovato il contratto, posso aggiungere una cosa sola: per un giocatore sudamericano che voglia entrare nella storia, l’Italia è un passaggio non dico obbligato, ma molto consigliato”.
Marco Orrù