EUROPA LEAGUE JUVENTUS-FIORENTINA CHIELLINI / TORINO – Il difensore della Juventus, Giorgio Chiellini, autore ieri di un ottima prestazione, è stato l’ospite di JTV in “Filo Diretto”. Ecco le sue parole riportate da Tuttosport.com: “La qualificazione è aperta. Siamo stati sfortunati a subire il gol e bravi loro a segnare. Prima abbiamo il Genoa dove dobbiamo vincere per mantenere il vantaggio sulla Roma e poi contro la Fiorentina sarà tosta e speciale per tutti. Il ruolo? Sono cresciuto come centrale in una difesa a tre quindi ora sono tornato all’antico. Ci sono piccole differenze se giochi centrale o esterno ma in realtà conta solo lavorare e ti adatti immediatamente. Le critiche? Siamo abituati a concentrarci solo sulla prossima partita. Della Fiorentina ci occuperemo dopo la sfida contro il Genoa. Tempo libero? Come tutti i ragazzi della mia età mi dedico ad internet, playstation e uscire con la mia ragazza e gli amici. Quando posso anche studiare. Cosa sceglierei tra Europa League e Mondiale? Voglio vincere tutto. L’importante è vincere qualcosa perché non è così scontato. Il Mondiale però è qualcosa di unico e che va oltre i colori. Mi accontenterei di vincere qualsiasi cosa”. Poi parla del suo libro su Scirea che uscirà a giorni: “Spero che nel mio libro venga fuori l’emozione che ho provato a scriverlo e rileggerlo. Devo ringraziare Mariella Scirea perché mi è stata proposta questa opportunità e per me è stato un grande onore anche perché ho conosciuto tanti dettagli che non sapevo. Purtroppo se n’è andato quando io avevo 5 anni e a quell’età non ti rendi conto quello che succede e quindi l’ho conosciuto attraverso gli altri. L’esempio di Scirea? Una persona che è ancora ricordata e alla quale ci si deve ispirare. Soprattutto per i principi d’umanità che lo hanno guidato e che ancora vengono ricordati oggi. Ha fatto la storia e bisogna cercare di seguirlo il più possibile. Come è nata l’idea? Me ne ha parlato il mio agente, ma io non ero propenso alle biografie ma dopo aver avuto il consenso della famiglia per me è stato un onore. Il valore più grande da trasmettere? L’umiltà e la semplicità. Sono i due aspetti che lo hanno sempre contraddistinto senza dimenticare la bontà di una persona in un lavoro che lo ha portato in cima al mondo. Cosa mi ha spinto a scrivere un libro su Scirea? Proprio il fatto di non averlo potuto conoscere. Tutto quello che ho capito stando a Torino e nella Juve ti trasmette quello che è stato Gaetano. È stato bello conoscere particolari che ti emozionano ancora di più e ti fanno capire la persona che era”.