PRIMO PIANO CONTE JUVENTUS / ROMA –
Ma siamo sicuri siano tutti con Antonio Conte?
Qualche naso inizia a storcersi di fronte alle parole di Antonio Conte, che domenica dopo domenica diventano sempre più provocatorie. La tifoseria si sta dividendo tra chi non riesce a immaginare una Juve senza Conte e chi invece già pensa al possibile successore.
Vincenzo Montella, Massimiliano Allegri, Luciano Spalletti, Sinisa Mihajlovic, Cesare Prandelli, Rudi Garcia, Unai Emery, Gianluca Vialli, Diego Pablo Simeone, Jurgen Klopp. Sono questi i nomi che si sono susseguiti nel toto post Conte e che stanno infiammando il calciomercato. Diffidenti sono i tifosi che hanno paura di tornare in un baratro durato molto prima dell’arrivo del tecnico salentino.
E mentre si sparge la voce di un rinnovo per Conte c’è qualcuno, come me, che si è stufato. Che porta sì rispetto al validissimo lavoro di Conte, ma che vorrebbe dal tecnico, che si proclama juventino di fronte a tutti, un segnale diverso. I soldi aiutano a fare le grandi squadre, così come aiutano nella vita, ma non sono tutto. Questo l’ha dimostrato Diego Pablo Simeone che non solo ha vinto la Liga, ma si è portato in finale di Champions League con una squadra sicuramente non superiore alla nostra Juventus.
Quello che infastidisce una frangia del tifo bianconero è il giustificazionismo del tecnico triscudettato, che sembra ora mettere le mani avanti. Il nostro paese versa in una condizione economica catastrofica e anche se il calcio è praticamente un altro mondo, non si può fare finta di niente. E’ inutile prendersi in giro, la Juventus non ha la potenza economica dei top club europei e probabilmente passeranno molti anni prima che la possa riavere. Si può quindi competere solo con le idee, che Marotta e il suo staff hanno dimostrato di avere buone. Pirlo, Pogba, Llorente a parametro zero, Tevez, Vidal e Barzagli presi in saldo ne sono una prova.
Se Conte vorrà riconquistare il pubblico bianconero in toto dovrà mettere da parte la paura di rimanere un’altra stagione e non vincere nulla. Dovrà rimboccarsi le maniche come ha fatto fino alla conquista del suo terzo Scudetto consecutivo e lavorare per una Champions difficilissima, ma non impossibile.
Scritto da Matteo Fantozzi