PRIMO PIANO IL PAGELLONE / ROMA – Ecco il pagellone della stagione della Juventus:
PORTIERI –
1. Gianluigi Buffon 7: bisogna essere onesti, non ci si può nascondere, la carriera di Buffon ha preso la strada della discesa. All’inzio del campionato le critiche sono tante, soprattutto dopo la trasferta di Firenze quando prende un gol da Rossi da fuori area che non è sicuramente da lui. Ma Buffon è diverso dagli altri giocatori, è un campione dentro e fuori dal campo. Così tira fuori delle risorse insperate proprio quando sembra tutto andare per il peggio rendendosi protagonista di grandi interventi e di un rigore parato a Calaiò in un momento davvero delicato. E poi il carattere da trascinatore, da chi ha sempre vinto e continuerà a farlo fino alla fine della sua carriera;
30. Marco Storari 8: chiamato in causa da Conte quando ne ha bisogno risponde da grande campione. Decisiva la sua prestazione contro la Lazio, quando espulso Buffon entra e districa una situazione complicatissima. A Scudetto già vinto si ripete contro l’altra romana, dimostrando ancora una volta di che pasta è fatto;
34. Rubinho 7: gioca appena un tempo nell’ultima gara di campionato, ma il suo carisma e il suo grande carattere sono decisivi all’interno dello spogliatoio. Si prende la soddisfazione dei complimenti di Conte in diretta tv dopo l’ultima partita col Cagliari;
DIFENSORI
3. Giorgio Chiellini 8: ha piede e gamba, anche se spesso le malelingue lo etichettano come giocatore violento e scorretto. E’ un simbolo dell’educazione e del fairplay. Gioca semplice come gli ha insegnato Conte e andrà lontano. L’applicazione deve essere il suo mestiere e così non sbaglia quasi mai;
4. Martin Caceres 8: l’anno scorso la possibile assenza di uno dei tre centrali fa tremare i tifosi bianconeri. Quest’anno invece si sono resi conto di avere un sostituto all’altezza e a volte anche superiore. Martin gioca sia a destra che a sinistra con grande voglia e dinamismo. Lotta e combatte per la squadra, senza far mai rimpiangere un Barzagli che quest’anno ha avuto qualche problema fisico di troppo;
5. Angelo Ogbonna 7: i 13 milioni spesi in estate hanno alzato le pretese su questo ragazzo troppo spesso attaccato dalla critica. Lui ha dimostrato di avere le qualità per giocare ad alti livelli con questa maglia anche se qualche errore pesa sulla sua valutazione. Perde la nazionale per il Mondiale, ma siamo sicuri che il futuro sarà suo soprattutto col ritorno alla difesa a 4;
13. Federico Peluso sv: sono solo nove le presenze in campionato, anche se condite da un gol. Troppo poco per dare una valutazione a un giocatore con le valigie in mano;
15. Andrea Barzagli 9: alcuni quando Marotta lo prese a gennaio per 300mila euro senza aspettare giugno e averlo gratis lo criticarono ardentemente. Dicevano che non era all’altezza di una grande squadra e che poteva fare solo il comprimario. In poco tempo ha conquistato tutti, nazionale e critica compresa, diventando insieme a Thiago Silva uno dei difensori più forti in Europa. Quest’estate guiderà il reparto arretrato della difesa azzurra con grande merito;
19. Leonardo Bonucci 8,5: il regista arretrato della Juve. Quando a centrocampo la Juve ha problemi nella manovra la poggia dietro e Bonnie pesca il compagno pronto a fare superiorità numerica.
26. Stephan Lichtsteiner 8,5: la sua velocità trascinante e la continuità nelle prestazioni regalano alla Juve un esterno dal sicuro rendimento. Preziosi i suoi due gol in campionato e la rete in Supercoppa, ma soprattutto le vagonate di assist che lo portano in cima alla classifica degli assistman bianconeri;
CENTROCAMPISTI –
6. Paul Pogba 9: ogni giorno che passa, ogni minuto che scorre Paul Pogba diventa più forte, più completo. E in giro per l’Europa se ne sono accorti, tant’è che quella di Pogba diventa proprio un’asta a cui la Juve decide di non partire. Un capitale immobilizzato che la Juve ha guadagnato grazie agli sforzi fatti nelle ultime giornate;
7. Simone Pepe sv: ennesima stagione sfortunata per Speedy che rimane uno dei grandi punti fermi del gruppo bianconero. Leader fuori dal campo, dentro al perimetro di gioco si vede a metà stagione in Coppa Italia e poi solo di ritorno a fine stagione. A Torino sperano che l’anno prossimo si possa davvero tornare a fare affidamento alla sua generosità;
8. Claudio Marchisio 8: pronti via gli si gira il ginocchio in Supercoppa ed è costretto a iniziare il campionato col freno a mano tirato. Poi però piano piano si riprende e diventa fondamentale col suo gioco oscuro. Viva bene la rivalità con Pogba, anche se quest’anno il gol sembra non arrivare mai. Fino a quando decide la sfida col Cagliari con un tiro da fuori e le cose iniziano a girare dal lato giusto. Se è in condizione diventa devastante. Strepitoso il gol allo Stadium sempre contro il Cagliari;
20. Simone Padoin 7: l’uomo che dove lo metti sta. Conte lo usa a piacimento sulla corsia come al centro e Simone risponde sempre presente. Sono questi i giocatori che contribuiscono ai successi anche solo con la grande voglia di correre e mettersi a disposizione. Un esempio per tutti;
21. Andrea Pirlo 10: probabilmente nessuno si sarebbe aspettato che la terza stagione alla Juve sarebbe stata per lui la migliore, dopo che al suo arrivo era dato come finito. Ha zittito tutti vincendo il quarto scudetto consecutivo da protagonista e prolungando di due stagioni il suo contratto. Indimenticabili i gol su punizione, su tutti contro il Napoli a Torino, quella allo scadere col Genoa a Marassi e la rete che regala il passaggio ai quarti di Europa League;
22. Kwadwo Asamoah 8,5: l’evoluzione fatta da questo giocatore sotto la guida di Conte è incredibile. Gioca sulla sinistra ormai come se fosse un terzino di mestiere. Gioca con entrambi i piedi, ma i supergol decide di farli di sinistro sotto l’incrocio come successo al ritorno con la forentina;
23. Arturo Vidal 9: viaggia su medie da attaccante vero con 11 gol in campionato, 5 in Champions e 2 in Europa League. Un vero e proprio leader che con i suoi inserimenti sta facendo scuola. Stringe i denti fino a Scudetto conquistato, poi vola a Barcellona per operarsi a ginocchio, ma lo rivedremo molto presto;
33. Mauricio Isla 6: doveva essere questa la stagione del suo rilancio, ma non lo è stata. Le diciotto presenze spesso sono ingressi a partita in corso. Unico ricordo degno di nota la sfida di andata contro il Napoli che aveva dato l’illusione di un Isla tornato ai livelli di Udine;
ATTACCANTI –
9. Mirko Vucinic sv: pronti via sembra che con Tevez ne farà vedere delle belle. Il gol alla Lazio in campionato è però solo un’illusione perchè Mirko si fa male, poi ritorna e poi si fa male di nuovo. Poi a gennaio firma per l’Inter, fa le visite mediche, ma poi resta e poi? Si fa male di nuovo. Stagione tormentata che però gli regala l’unica gioia del gol del 3 a 0 all’andata contro la sua ex Roma;
10. Carlos Tevez 7,5: al primo anno di Serie A va vicino dal vincere la classifica capocannonieri, segnandone 19 e giocando sempre ad altissimo livello. Alcune reti sono di rara bellezza, altri rapine in area di rigore. Se in campionato si assiste a un Super-Tevez, il problema è in Europa dove invece non riesce a segnare se un gol in semifinale di Europa League contro il Benfica. Gioca con grande volontà e voglia, ma alla fine risulta anche un pò con la fortuna avversa. Integrato alla perfezione, nella prossima stagione crescerà ancora;
12. Sebastian Giovinco 7: criticato da tutti Conte ha sempre creduto in lui, lasciandolo fuori per larga parte della stagione non per sfiducia ma per i suoi continui problemi fisici. Quando sta bene fa la differenza e l’ha dimostrato sia col Milan, quando decide la partita con una giocata entrato dalla panchina, come contro l’Udinese quando Conte lo fa partire da titolare e lui segna un gol bello e decisivo. Rimane memorabile la scena di Seba che esce dal campo fischiatissimo e di Conte che se lo prende sotto l’ala protettiva e lo porta in panchina. Da quale momento solo applausi e grandi giocate;
14. Fernando Llorente 8,5: è lui il vero protagonista della stagione. Arrivato con il bollino attaccato del giocatore che non segna e che in Italia avrebbe fatto male. Segna a raffica e in partite decisive, ne fa due al Real Madrid ma non risparmia nemmeno le big italiane. A memoria uno dei pochi spagnoli ad aver fatto bene in Italia. Altro affare di Marotta che l’ha preso a parametro zero;
18. Daniel Pablo Osvaldo 6,5: arriva a gennaio per dare una mano e le premesse sono molto incoraggianti. Due gol nei sedicesimi di finale dell’Europa League contro il Trabzonspor fanno ben sperare. Daniel però poi se la deve vedere con una forma approssimativa e così Conte lo mette ai margini, dopo una brutta prestazione a Napoli. Ributtato nella mischia a Scudetto già vinto contro la Roma, decide la partita con un gol al minuto 94 proprio contro gli ‘odiati’ ex. Si toglie una bella soddisfazione e la fa togliere pure ai tifosi bianconeri;
27. Fabio Quagliarella 6,5: a inizio stagione quando Giovinco e Llorente sono ancora fuori forma Conte fa affidamento su di lui, che lo ripaga con due gol in Champions e uno in campionato. Poi però sparisce, dimenticato dal tecnico e messo sul mercato. A gennaio rifiuta tutte le destinazioni e Conte (o la società) decide di farlo fuori clamorosamente dalla lista Uefa preferendogli un sempre ko Simone Pepe. Lui sta in silenzio e non si lamenta, stavolta. Conte lo rimanda in campo a Genova, in una partita difficile da risolvere. Fabio si guadagna la punizione che Pirlo butta dentro e così entra anche lui di prepotenza in questo 32mo Scudetto;
ALLENATORE –
Antonio Conte 8: è lui l’artefice del 32mo Scudetto bianconero, con la sua voglia e la dimostrazione. A fine stagione le sue parole sembrano solo una scusa e questo non ci piace. In Europa poi sbaglia malamente nel girone di Champions e poi in semifinale contro il Benfica. In serata la notizia di una sua permanenza, sarà vero?
Scritto da Matteo Fantozzi
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