PRIMO PIANO CONTE ALLEGRI / TORINO – Qualcuno ancora non è soddisfatto, dice che bisogna aspettare la fine. Noi commentiamo solo i fatti che ci dicono di cinque partite e cinque vittorie con 9 gol fatti e 0 subiti e con 114 tiri di cui 35 verso la porta rispetto agli appena 30 di cui 8 nello specchio subiti. I dati non hanno convinto gli scettici che continuano a dire che la Juventus gioca ancora a memoria e mantiene i principi che gli ha dato Antonio Conte. Chi conosce bene il calcio ha invece capito bene che qualcosa è cambiato.
In difesa non si è mai stati così solidi, nonostante ci siamo dimenticati che prima è mancato Chiellini e che ora manca Caceres e che oltretutto è mancato sempre Barzagli. Il reparto sembra giocare con grandi meccanismi, aiutato da un centrocampo che fa un ottimo filtro. La Juve non soffre mai, non subisce tiri e in porta le squadre avversarie ci arrivano poco. E’ vero non si è giocato contro Real Madrid o Barcellona, ma di sicuro si sono affrontati il Chievo che per dirne una ha battuto il Napoli al San Paolo, l’Udinese che è partita forte e anche questa ha fermato i partenopei, poi c’è il Milan che è tutta un’altra squadra rispetto a quella dell’anno passato. A centrocampo Allegri non ha ancora mai avuto a disposizione Pirlo, eppure Marchisio ha giocato benissimo in quella posizione che è vero Conte gli ha cucito addosso ma che Allegri ha perfezionato sfruttando le caratteristiche del numero otto bianconero. La Juve ragiona di più, non va sempre a provare quel lancio lungo verso la torre Llorente. I centrocampisti si invertono in continuazione e si scambiano con gli esterni dando pochi riferimenti alle squadre avversarie. C’è stato un ottimo exploit per Roberto Pereyra che è un titolare aggiunto e sulla corsia sinistra Evra finalmente potrà dare il ricambio ad Asamoah.
Davanti poi la più grande rivoluzione. Tevez gioca dietro rispetto alla scorsa stagione, venendosi a prendere palla ed entrando dentro con scambi continui. Quando ha giocato ha segnato sempre, mettendo dentro anche reti di pregevole fattura, tornando in gol dopo una vita in Champions League e soprattutto regalando la vittoria a San Siro. Llorente non ha ancora segnato, ma davanti fa un lavoro incredibile per la squadra favorendo l’ingresso dei centrocampisti che vengono da dietro. Poi in panchina tra Giovinco, Coman e Morata non si sa chi al momento ha dimostrato di più, ma sono tre giocatori che torneranno utilissimi.
Ora per la Juventus è il momento di test probanti perchè dopo l’impegno di sabato a Bergamo contro l’Atalanta ci sarà la sfida del Santiago Calderon contro l’Atletico Madrid campione di Spagna e vice-campione d’Europa e poi i bianconeri ospiteranno la Roma. Dopo potremmo giudicare ancora meglio questo inizio di stagione, ma quello che è chiaro già adesso è che questa non è più la Juve di Conte, questa qui è solo di Allegri!
Scritto da Matteo Fantozzi