ESCLUSIVO/Tacchini: ”Mi aspetto un’accoglienza calorosa e commovente per Conte stasera”

ESCLUSIVO TACCHINI – Per parlare dell’imminente partita allo Juventus Stadium tra Italia e Inghilterra, e di riflesso dell’accoglienza dello stadio bianconero ad Antonio Conte, ma anche per discutere di altri argomenti legati alla Juventus, la redazione di Juvelive.it ha intervistato in ESCLUSIVA il giornalista di fede bianconera di Quartarete Tv Alessandro Tacchini, il quale ci ha rilasciato queste parole:

Che idea ti sei fatto del caso-Marchisio e delle polemiche Conte-Elkann?

”Per Quartarete TV sono andato in giro, ieri, a Torino, ad intervistare i tifosi bianconeri proprio su questa questione. Mi pare di poter affermare che i supporter siano divisi perfettamente al 50%. Tra chi, cioè, supporta la Nazionale e, soprattutto, l’ex mister dei tre scudetti e tra chi, viceversa, si schiera dalla parte della società, pensando agli obiettivi ambiziosi come Coppa Italia e Champions League. Le critiche unanimi, piuttosto, vertono sui carichi di lavoro imposti dal ct agli atleti arrivati in nazionale. Che, essendo un Ct, appunto, dovrebbe essere un selezionatore. E se da un lato è apprezzabile lo sforzo sincero, professionale e grintoso di Conte per migliorare il rendimento degli Azzurri, dall’altra sorgono dubbi su cosa affermasse egli stesso, sulle convocazioni, quando era in panchina alla Juve. Parimenti, aumentare i carichi di lavoro nella fase più delicata della stagione vuol dire rischiare muscoli e anche – velatamente – criticare il lavoro degli altri colleghi. In tal senso, la frase di Elkann “Non vorrei passasse alla storia per il ct con più infortuni” è da leggersi anche come cartina di tornasole di un addio che è stato tutto meno che sereno tra Conte e la Signora del Calcio, a metà dello scorso luglio. Se di fulmine a ciel sereno si è trattato, le nubi della resa dei conti, forse, devono ancora tutte arrivare”.

Che accoglienza pensi che ci sarà per Conte stasera allo Juventus Stadium?

”Calorosa, commovente, sincera. Tre anni di successi, l’apertura di un ciclo, di una filosofia, di un orgoglio, di un modo di combattere su ogni pallone, sono fatti concreti che non vengono certo spazzati via da polemiche che si stempereranno inevitabilmente col passare dei mesi. Anche perché è palpabile l’impressione che dalla prossima estate (quella 2016, ndr) Antonio andrà ad allenare un Club. Sarà lì, che si vedranno le vere reazioni dello Stadium, nei confronti del suo ex allenatore-demiurgo”.

Cosa pensi delle parole di Tavecchio, il quale ha affermato che riparlerà di tutte le questioni in sospeso con la Juve, scudetti compresi, solo se i bianconeri ritireranno le richieste di risarcimento di 443 milioni?

”Il problema consiste nel fatto che nell’estate 2006 fu la stessa Juve a patteggiare e dichiararsi colpevole. Fatto, questo che, giuridicamente, rappresenta una salita. Scalabile solo con successivi “eventi verificatisi in sede legale”. Ovvero quello che è avvenuto. Inoltre, il comportamento di Moggi rimane perlomeno nebuloso, al di là di quello che hanno fatto e facevano gli altri, cosa che non mi interessa. Io voglio che la mia, di squadra, sia pulita. E noi ora lo siamo. Ed è un orgoglio che se ci sia stato qualcosa da pagare, noi siamo stati gli unici ad averlo fatto (con il conseguente crollo economico per tutto il calcio nazionale, nemesi, da cui fatichiamo ancor oggi ad emergere, ndr). E’ proprio di questo aspetto che dovremmo andare particolarmente fieri. Ma la querelle, delicatissima, mica si può risolvere qui. Gli scudetti non possono essere quantificati economicamente. Rappresentano qualcosa di quasi sacro, inviolabile, incancellabile, per lo sforzo profuso nel vincerli. Pensate a quelli della Pro Vercelli, del Bologna, della Roma, del Cagliari, del Toro, della Samp, della Viola… e delle altre titolate. Se dovessi liofilizzare in un titolo alla FIGC? Lo farei senza dubbio così: “Tu ridammi i due scudi e tieniti pure i milioni”. Mi spiego e mi ripeto. Il valore di uno scudetto, personalmente, non ha prezzo. Soprattutto se meritato e conquistato sul campo, come i due sottratti (e sappiamo bene da chi e in che modo) alla Juve. Però, di questo (cioè della restituzione ai bianconeri) ci dovrebbe essere la certezza assoluta. Non essendoci, Andrea Agnelli farà bene a non mollare neanche un millimetro. La FIGC è sensibile sui soldi, noi su quanto ci spetta. In filigrana intravedo una soluzione mediana, in perfetto stile italico. Ovvero la restituzione solo di un titolo, del titolo, quello assurdamente revocato. Ma, ripeto, sino a quel punto, non si deve arretrare neanche di un micron. E non sarà mai abbastanza”.

Marco Orrù