BONIEK JUVENTUS HEYSEL – Zbigniew Boniek era presente nella finale della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool in quella maledetta notte dell’Heysel. Nel giorno del trentesimo anniversario di quella strage ricorda: ”Nessuno di noi voleva giocare. Ci guardavamo negli occhi smarriti, c’era un silenzio irreale mentre da fuori si rincorrevano voci, urla e disperazione. Sapevamo quello che era accaduto, pure dei morti – riporta La Gazzetta dello Sport -. Non tutti quei morti, ma la sostanza non cambia. La Juve non voleva scendere in campo: i giocatori, ma anche la dirigenza. Poi sono arrivati quelli dell’Uefa e ci hanno messo di fronte a una scelta che non era una scelta. Se ci fossimo rifiutati di disputare la finale, saremmo diventati responsabili di quello che sarebbe accaduto. Parlare di quel 29 maggio fa molto male. E’ una ferita che non si rimarginerà mai. Doveva essere un giorno speciale, di festa. Morire in quel modo è assurdo. Eppure era nell’aria. Solo una questione di tempo. Ancora oggi penso alla sofferenza passata dalle famiglie delle 39 vittime. Ecco perché ho dato a loro il premio partita della finale”.