PRIMO PIANO ROMA-JUVENTUS GARCIA / ROMA –
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Szczesny; Maicon, Castan, Manolas, Torosidis; Pjanic, De Rossi, Nainggolan, Florenzi, Dzeko, Iago Falquè.
DIFESA – In porta troviamo Szczesny, che ha preso il posto da titolare che era detenuto da De Sanctis, e il polacco si è messo subito in luce nella prima di campionato confezionando due miracoli. Gli esterni di difesa dovrebbero essere Maicon, tecnica, velocità ed esperienza e Torosidis, macinatore di chilometri e opportunista in zona gol. I centrali saranno Castan, che prima della sua operazione alla testa si era distinto come uno dei più forti, grazie alla sua forza fisica, ottimo senso della posizione e nello stacco di testa. All’inizio di questa stagione non sembra però che il brasiliano abbia già riacquistato la sicurezza di un tempo. Al suo fianco il greco Manolas, ben strutturato, bravo negli anticipi, abile nel colpo di testa, il vero leader della difesa attuale giallorossa. Il neo acquisto Digne, terzino sinistro nel giro della nazionale francese, è un arma che Garcia potrà utilizzare a partita in corso, mentre Il tecnico non potrà contare sulla giovane promessa del calcio tedesco, Rudiger, che deve ancora recuperare da un infortunio. Potrà avvalersi del giovane Gyomber, dotato di un gran colpo di testa, ma ancora acerbo per certi palcoscenici.
CENTROCAMPO – De Rossi sarà quello che dovrà fare da schermo davanti alla difesa, con Nainggolan che correrà per tutto il campo per rendersi utile sia in fase difensiva che in avanti, con le sue percussioni e con i suoi tiri dalla distanza. Pjanic dovrà garantire un certo ordine tattico e con la sua tecnica dovrà essere di supporto agli attaccanti giallorossi e potrà sfruttare le sue qualità balistiche sui calci di punizione. A disposizione di Garcia ci sarà anche il maliano Keita, che rispetto al bosniaco offre meno fantasia, ma è più disciplinato da un punto di vista tattico. Corta la coperta per quanto riguarda i centrali di centrocampo, con i soli giovani Ucan e Paredes, non tenuti però in grossa considerazione.
ATTACCO – In questo reparto il “totem” Francesco Totti, ormai alla soglia dei 40 anni, dovrà lasciar spazio alle nuove leve, ma è un pur sempre un campione che con il suo ingresso in campo potrebbe sovvertire le sorti dell’incontro. Il titolare scelto da Garcia è il neo acquisto bosniaco, Edin Dzeko, forte tecnicamente e fisicamente, abile nel proteggere il pallone e far salire la squadra e che difficilmente sbaglia in area di rigore, sia di piede che di testa. ai suoi lati dovrebbero agire il “canterano” Florenzi, in grado di giostrare sia in fase offensiva, ma anche in quella difensiva (il tecnico all’occorrenza lo può schierare in difesa), e l’esterno passato per Juve e Barcellona, Iago Falquè, abile tecnicamente, rapido, disciplinato e capace nel puntare l’uomo, senza però tralasciare la copertura difensiva. Alternative sono il velocissimi Gervinho, Salah e Iturbe (in procinto di passare al Genoa), dotati di scatto, progressione e allungo, soprattutto quando gli avversari concedono spazi. Non bisognerà trascurare anche Ibarbo, dotato di una falcata poderosa, ma non cinico sotto porta e Ljajic, dotato di tecnica e fantasia, anche se a volte trascura i compagni eccedendo in personalismi.
GARCIA – Tecnico che aveva strabiliato nel suo primo anno a Roma, ma che nell’ultimo periodo sembra essere andato in confusione, non riuscendo a trovare alternative al suo gioco. Il modulo che adotta è un 4-3-3 mascherato, con gli esterni d’attacco che vanno ad aggiungersi ai centrocampisti nella fase di non possesso palla. Il suo gioco è affidato soprattutto alle individualità, cercando di creare la superiorità numerica grazie a elementi molto veloci, infatti le sue squadre sono pericolosissime in contropiede, quando gli avversari concedono spazi. Invece, si trovano in difficoltà quando bisogna costruire gioco contro formazioni che si chiudono nella propria area in attesa a loro volta di colpire con le ripartenze. Si affida molto anche alle sovrapposizioni dei propri esterni difensivi, talvolta lasciando troppo scoperta la retroguardia.
PUNTI FORTI – L’attaccante Dzeko potrebbe essere il valore aggiunto di quest’anno, ma occhio anche a Salah, Iago Falquè e il solito Gervinho, in grado di creare scompiglio in ogni momento. Totti e Pjanic sono da temere per la loro genialità e per le qualità balistiche, mentre Nainggolan e Florenzi possono creare problemi con i loro inserimenti e con tiri da fuori. Bisognerà fare attenzione anche alla batteria aerea della squadra, con Dzeko, Manolas, De Rossi e Keita su tutti.
PUNTI DEBOLI – Un gioco basato sulle invenzioni dei giocatori più veloci e qualitativi, che si ferma se l’avversario non presta il fianco alle ripartenze. Una difesa con un Castan non ancora recuperato dopo l’operazione alla testa, e con poche valide alternative. Troppo affollamento nelle batterie degli esterni, ma pochi ricambi sostanziali a centrocampo. Un Totti che si avvia verso la fine della carriera. Manca un vero regista di qualità, con un Keita appesantito dall’età e un Pjanic che non riesce a dare continuità al proprio gioco.
Diego Pedullà