Juventus-Frosinone, l’avversario: la squadra di Roberto Stellone

Roberto Stellone
Roberto Stellone (Getty Images)

SERIE A JUVENTUS-FROSINONE STELLONE / TORINO –

PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Leali; Rosi, Diakitè, Blanchard e Pavlovic; Tonev, Chibsah, Sammarco, Soddimo; Dionisi, Ciofani D. All. Stellone.

DIFESA – Tra i pali ci sarà il portiere di proprietà della Juventus, Leali, che mostra una buona personalità e ottimi riflessi e che i media lo vedono come erede di Buffon. Nella linea a quattro troviamo a destra l’ex Roma e Parma, Rosi, abile nello spingere sulla fascia, dotato di un buon tiro, ma non irreprensibile in fase di copertura. A sinistra ci sarà l’esperto croato Pavlovic, non velocissimo, ma in possesso di una buona tecnica e avveduto da un punto di vista tattico; bravo in marcatura, nelle sovrapposizioni e nelle diagonali difensive. La coppia centrale sarà formata dall’ex Lazio, Diakitè, macchinoso ma imponente sul piano fisico, e da Blanchard, senso della posizione, buon stacco di testa e resistenza nel contatto fisico sono le sue caratteristiche. Giocatore simbolo della promozione in A della sua squadra, mostra anche di saperci fare in occasione dei calci piazzati, quando va a svettare nell’area di rigore avversaria.

CENTROCAMPO – A partire da destra dovrebbe giocare l’esterno bulgaro Tonev, prelevato dall’Aston Villa, che possiede un buono spunto in velocità, tecnica, precisione e potenza nel tiro. I due centrali saranno l’arcigno Chibsah e il metronomo Sammarco, che sa adattarsi in varie posizioni del centrocampo, mentre a sinistra dovrebbe spuntarla il tecnico e fantasioso Soddimo, che mostra una buona confidenza con il gol. Le alternative sono il veterano Frara, il centrale Gori e l’esterno Paganini, figlio del celebre ballerino classico. Il tecnico Stellone non potrà contare invece sull’austriaco Gucher, uno degli artefici della scalata dei ciociari alla Serie A e forse anche sull’esterno d’attacco Carlini, appena recuperato da un infortunio ma non al massimo della condizione.

ATTACCO – Daniele Ciofani e Federico Dionisi sono gli attaccanti più temibili, e hanno caratteristiche simili. Dotati di una buona struttura fisica, vanno in gol con facilità, ma non disdegnano l’assist per il proprio compagno. Non sarà delle sfida l’ex Inter, Longo, per via di un infortunio, mentre scalpita in panchina l’ex Roma, Verde, forte fisicamente, veloce, in possesso di un’ottima tecnica, uno degli elementi più interessanti del panoramica calcistico italiano.

STELLONE – Un tecnico che ha iniziato la sua carriera ispirandosi a Zeman (suo allenatore al Napoli) e al famigerato 4-3-3, ma che presto sembra essersi convertito a un più solido 4-4-2. Gioca con una difesa classica e con un centrocampo che preveda un esterno a destra, abile nell’uno contro uno, come fosse un attaccante aggiunto, mentre a sinistra preferisce un centrocampista più tattico, in grado di accentrarsi per inserirsi in area o scoccare il tiro dalla distanza. Nel cuore del centrocampo preferisce avere un mastino che spezzi la manovra avversaria e un giocatore in grado di costruire e al contempo dare una mano al compagno di reparto. In avanti predilige due attaccanti fisici che sappiano dialogare tra loro e d effettuare sponde verso i centrocampisti o gli esterni di turno. Cura molto gli schemi sui calci piazzati, dove cerca di sfruttare la fisicità dei suoi ragazzi sulle palle alte. Sui calci d’angolo fa difendere a zona due giocatori (uno su un palo e uno sull’altro), mentre il resto della squadra difende a uomo. Un tecnico di personalità e dalle idee chiare, che in futuro potrebbe ambire ad allenare una grande squadra.

Diego Pedullà

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