JUVENTUS GIANNICHEDDA – Nella trasmissione ‘Fino alla fine’, condotta dal Direttore di JuveLive.it Matteo Fantozzi su Smart Radio International, è intervenuto Giuliano Giannichedda, ex centrocampista della Juventus. Ecco le sue parole: ‘‘La Juve che ha pochi punti fa clamore, visto cos’ha fatto nelle ultime stagioni. Ma quando vedi che ad ogni partita fai tanti tiri e non vinci, allora viene difficile capire. Bisogna fare un pò di più, essere meno cinici e più concentrati per non subire sempre gol nei pochi tiri che subiscono. La gestione del gruppo Juve sarebbe da studiare all’Università, io ho grandi ricordi, la mentalità vincente e la cultura del lavoro te li porti dentro tutta la vita. Lavorano alla grande ed è una delle prime 5 squadre al mondo a livello di organizzazione. Sturaro mi assomiglia? Sono contento che è alla Juve, è uno dei giovani italiani più interessanti. Dà l’anima, è propositivo, ed è sempre un esempio. E’ cresciuto già molto da quando è alla Juve e spero che continui così. Qualche ragazzo interessante dell’Under 17? Io lavoro in Federazione e vedo tanti ragazzi in giro. Sono per i calciatori italiani. Li vedo sempre e so quello che possono dare. In Under 17 abbiamo giocatori della Juve, Genoa, Atalanta, Empoli e anche la Roma. Bisogna dargli fiducia un pò prima, non da quando uno ha 23 anni. Almeno a 18, 19 anni, come fanno in Europa. Naturalmente se uno è valido. Nomi non ne faccio per non fare torto a nessuno, ma anche nella Juve ce ne sono di bravi”.
Si parla poi del Giannichedda giocatore della Juventus: ”Il mio passato alla Juve? Io facevo parte di una squadra fortissima, un grande gruppo. Ricordo il taglio dei capelli per lo scudetto con Camoranesi e prima della partita col Siena fui rasato dai compagni. Poi siam finiti in B ed era stato un gran dispiacere. Lo scudetto l’abbiamo vinto sul campo, è sicuro, han dato la colpa alla Juve, ma poi alla fine erano coinvolte un pò tutte le squadre. noi eravamo tutti i giorni sul campo di allenamento e lo scudetto era meritato. Ce lo siamo sudato, ma poi eravamo i più forti di tutti, basta leggere i nomi che componevano quella squadra. Lo sento nostro quello scudetto, poi se hanno deciso di darlo ad altri quello non conta”.
Infine, due parole su Claudio Marchisio: ”La prima volta che è venuto ad allenarsi con noi si vedeva la personalità. Già l’anno prima della B veniva ad allenarsi con noi e in una squadra fortissima si metteva bene in mostra. Era ed è un bravo ragazzo, grande professionista e se è diventato uno dei centrocampisti più bravi del mondo le impressioni erano giuste”.
M.O.
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