DYBALA JUVENTUS – Paulo Dybala, l’attaccante certamente che più ha sorpreso in questo campionato, ha concesso un’intervista a La Repubblica dove ha parlato di varie cose. Vediamo alcune delle sue parole: ”Se ho mai avuto il dubbio che la Juve fosse troppo per me?No, altrimenti sarei rimasto a Palermo. D’altronde non è che dovessi fare quindici gol nelle prime sei partite. E se Allegri non mi fa giocare, non è perché vuole perdere. A Palermo mi è capitato di arrabbiarmi per un’esclusione, qui no. Allegri l’anno scorso ha vinto tutto, non posso permettermi di incazzarmi con lui. Alla Juve ho acquisito la voglia di vincere, che è una cosa strana, è difficile. Dopo la finale di Berlino, tornai con l’aereo della squadra e mi colpì molto un episodio: Marchisio venne a presentarsi e mi disse: “Preparati bene, che l’anno prossimo dobbiamo vincere tutto”. Era incredibile: avevano appena giocato una finale di Champions e invece che alle vacanze pensavano già alla prossima. È lì che ho misurato la distanza tra Palermo e la Juve. Se mi aspettavo di impormi così in fretta?Avevo in mente di fare quindici gol in tutta la stagione, ma visto che sono già a dieci dovrò cambiare il numero. Sono più avanti del previsto in tutto”.
Infine, un aneddoto su Gattuso: ”Mi ha guidato solo per pochi mesi ma sì, mi ha insegnato a prendere le botte. In allenamento mi metteva trequartista e lui mediano: se lo saltavo, mi stendeva. Così ho imparato a gestire il contatto, a difendermi col corpo, ad anticipare gli interventi. Poi è arrivato Iachini che mi vedeva punta e ho dovuto davvero tenere botta con i difensori. Se non sei allenato non ce la fai. Prendete Cuadrado: sembra leggero ma le botte le assorbe, non lo butti giù”.