ESCLUSIVO/ Francesco Repice: “Arbitri? Non credo alla malafede, meritano rispetto. Buffon campione assoluto”

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Juventus ©Getty Images

REPICE JUVENTUS BUFFON – La redazione di juvelive.it ha intercettato, in ESCLUSIVA, la voce numero uno delle radiocronache, il giornalista Francesco Repice che, al microfono di Giovanni Remigare, ha rilasciato queste dichiarazioni:

Arbitri-Juventus, non le sembrano esagerate queste polemiche?

La vicenda arbitri è davvero incredibile. Polemiche inutili. Partiamo col dire che non farei un discorso a squadram, vale per la Juventus come per tutte le altre. Io penso che nel nostro paese ci sia una malintesa percezione del lavoro arbitrale.
Nel senso che se un attaccante sbaglia a tre centimentri dalla porta e la mette fuori, non compro un altro centravanti per la partita successiva, se invece sbaglia l’arbitro viene subito accusato di malafede, questo è tutto strano.
Nel momento in cui noi pronunciamo la fatidica frase, “l’arbitro fa parte del gioco”, dobbiamo capire che può sbagliare cosi come sbaglia un attaccante, un portiere o un difensore. Diverso è, invece, il discorso sul rispetto della figura dell’arbitro, quello deve esserci sempre.”

Passiamo al calcio giocato, Juventus e Napoli si giocheranno lo scudetto, chi è favorito?

“Credo che possa essere favorita la Juventus perchè, vedendo il calendario, il Napoli ha ancora da affrontare Inter e Roma, inoltre i bianconeri hanno tre punti di vantaggio che in questo momento della stagione non sono da sottovalutare. Inoltre c’è l’esperienza della Juventus nel gestire queste situazioni di pressione, a raccontarlo, ultimamente, sono i quattro scudetti consecutivi. Credo però che tutto può capitare, il pallone per fortuna rimbalza e ci permette di raccontare anche l’imprevedibile.”

Buffon, record superato. E’ il più grande si sempre?

“Assolutamente si, credo sia il portiere più forte di sempre, ha superato anche Zoff e non solo nei minuti d’imbattibilità. Al contrario del grande Dino, Buffon è un leader nello spogliatoio, un leader non silenzioso, la sua voce si è sempre sentita. Inoltre ha iniziato a far parlare di se molto prima, all’età di 16 anni, insomma, un predestinato. Poi credo che sia un campione soprattutto per la personalità di uscire allo scoperto nei momenti critici per la squadra, di prendersi le proprie responsabilità anche nei momenti complicati nella vita privata. Ritengo sia un grande portiere in campo, e un grande uomo fuori, una persona dai sani principi e della grande dignità. Un campione assoluto, insomma, il più grande.”

Intervista di Giovanni Remigare

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