JUVENTUS SANFELICI – La redazione di Juvelive.it ha avuto il piacere di intervistare Marco Edoardo Sanfelici, opinionista Juve su Top Planet, canale 63 del Digitale Terrestre, per parlare di alcuni argomenti legati al mondo bianconero. Ecco le sue parole.
Sei un ‘Contiano’ o un ‘Allegriano’?
”Sono un tifoso della Juventus. Sono cose pretestuose quelle, non fanno onore a chi le alimenta. La Juventus ha una continuità nel tempo, al di là di chi indossa la maglia. E’ la maglia che fa diventare grande chi la indossa, non il contrario. E’ un dare-avere. Conte è stato prima giocatore e capitano della Juve, e poi ha fatto grandi cose anche da allenatore, ridando il senso di juventinità ad un ambiente che l’aveva perso. Poi è arrivato Allegri. Inizialmente eravamo tutti spiazzati, è stata una scelta trasversale”.
Anche la società è importante?
”Importantissima. Probabilmente Conte con un’altra società non sarebbe riuscito a fare tutto quello che ha fatto. Allegri lo stesso, gli è stato permesso di lavorare con serenità, cosa che non gli è successa prima, visto che c’era un presidente che gli faceva le formazioni. La grande intelligenza dell’attuale tecnico della Juve è che non ha voluto metter mano all’inizio ad una squadra che andava da sola. Poi ha fatto qualche accorgimento successivamente. Si è ritrovato con giocatori spremuti che lui ha saputo ben riciclare, dando nuove energie, e questo gli ha permesso di tornare a vincere. Poi è chiaro che l’età in alcuni giocatori pesa, ma è ancora una squadra che può dare molto. Anche quando non si è al top fisicamente questa squadra sopperisce con l’esperienza per portare a casa le partite”.
Dei nuovi giocatori qualcuno ha deluso. Chi ti ha deluso di più?
”La delusione è Pjanic, gli altri bene o male qualcosa hanno dato. Il bosniaco è arrivato da un ambiente completamente diverso. Roma e Torino sono due città, due ‘stati’, diversissimi tra loro. Alla Juve è uno dei tanti, prima non lo era, deve svolgere compiti diversi, non solo da prima donna. E lui giorno per giorno sta imparando. Oltretutto è penalizzato da un sistema di gioco che non è suo. Alla Roma giocava con un 4-3-3 camuffato, alla Juve questo modulo non viene usato. Nel 3-5-2 si adatta a fatica, così come nel 4-4-2. Allegri l’ha provato come trequartista, ma ha sbagliato partita dove fare l’esperimento. Doveva farlo col Napoli, non col Lione. Il modulo col rombo fa spendere tante energie fisiche e se una squadra non è al top rischia di naufragare. Pjanic però è un ragazzo che sa reagire e il gol col Chievo l’ha dimostrato. Le reti su punizione sono fondamentali nel gioco di oggi, soprattutto con squadre molto chiuse”.
Pjaca avrebbe potuto giocare di più con Dybala ko?
”E’ una questione di modulo anche qua. Col 3-5-2 Pjaca non ha grandissimo spazio per emergere. Così come Benatia non ha spazio con la BBC in campo. Ma questo è coerente con la scelta fatta dalla società. Il chiodo fisso sul mercato estivo era potenziare la panchina, prendere giocatori di alto livello che potevano rappresentare alternative valide. Ciò che la Juve non aveva lo scorso anno, come il campionato ha dimostrato, soprattutto nella parte iniziale. Mancava esperienza e qualità in panchina. Abbiamo una panchina di giocatori che valgono tanto. E infatti, con mezza squadra infortunata, bisogna continuare a fare risultato”.
Marco Orrù e Giovanni Remigare
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