Alvaro Morata, ex attaccante della Juventus adesso in forza al Real Madrid, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine del Corriere dello Sport raccontando anche il suo addio ai bianconeri. Queste le sue parole: “Io non sono italiano, ma ho dato tutto per la maglia bianconera ed ero disposto a rimanere lì molti anni, la società lo sapeva, l’unico problema era la chiamata del Madrid che era il mio sogno fin da piccolo. Senza recompra avrebbero dovuto cacciarmi per farmi andare via da Torino. Della squadra mi manca molto tutto il gruppo degli italiani: Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Buffon, sono stati fondamentali per il mio adattamento nella Juventus e a Torino. Se avessi trovato uno spogliatoio un po’ ‘cattivo’ non avrei fatto così bene con la maglia bianconera. Gli infortuni e i ‘periodi no’ fanno parte del calcio. Se devo dire la verità, e questo non l’ho mai detto prima, ho sofferto di più per il fatto di non essere al 100% di proprietà della squadra, ero condizionato dall’opzione di recompra e questo mi ha un po’ limitato. Perché in certe partite il club, giustamente, puntava su giocatori di proprietà perché sapeva che in estate, come poi è successo, mi potevano perdere. Forse se fossi stato al 100% della Juventus le cose sarebbero andate diversamente“.
L’attaccante spagnolo ha poi parlato del match di Champions League contro il Napoli: “Io voglio sempre vincere, ma ammetto che sarei ancora più felice di battere il Napoli per il mio passato juventino. Non penso ad una finale contro i bianconeri ma certo, se dovessi perdere un’altra finale di Coppa Campioni, sarei ben felice di perderla contro di loro”.