Nelle scorse settimane si è parlato tanto, forse troppo del processo Juve-‘Ndrangheta che vedrebbe nell’occhio del ciclone anche Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus infatti, oggi era presente al Tribunale di Torino per testimoniare all’udienza preliminare del processo Alto Piemonte sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva bianconera. Udienza chiaramente svoltasi a porte chiuse. Torino.Repubblica.it ha però riportato alcune parole rilasciate dallo stesso Andrea Agnelli: “Nessuna pressione mafiosa da parte di Rocco Dominello. L’ho incontrato in alcune occasioni assieme a Fabio Germani e Alessandro D’Angelo per gli auguri di Natale, ma non ho mai avuto idea che fosse ‘ndranghetista. La Digos sapeva di questi incontri e non ha mai detto che facesse parte della criminalità organizzata”.
Parola agli avvocati
Prima di Agnelli, gli avvocati di Rocco Dominello hanno ascoltato Loris Grancini, leader dei Viking, una fazione del tifo organizzato juventino: “Ha confermato che gli incontri con la dirigenza juventina per i biglietti agli ultrà sono continuati anche dopo l’arresto del nostro assistito – racconta l’avvocato Domenico Putrino – E ha spiegato che da Dominello non sono mai arrivate pressioni mafiose, ma che partecipava agli incontri con la Juve per la gestione della curva”.