Neto venne acclamato come un ottimo colpo da parte della Juventus quando fu ingaggiato a parametro zero dalla Fiorentina. Il portiere brasiliano era reduce dall’importante esperienza in viola cominciata a suo tempo facendo la riserva per poi imporsi nelle stagioni successive e disputando alla fine quattro anni importanti in Toscana. Il classe 1989, che Massimiliano Allegri è solito schierare nelle partite di Coppa Italia e nelle gare di campionato contraddistinte da una particolare tranquillità (il giocatore è stato impiegato 8 volte in campionato, 4 delle quali per sostituire Buffon non convocato) in una intervista rilasciata a Rai Sport ha espresso parole dalle quali si evince il forte senso di appartenenza al gruppo Juve che lo contraddistingue.
In particolare risultano significativi i riferimenti alla sfida di ritorno delle semifinali di Coppa Italia contro il Napoli, un match nel quale un suo errore permise a Dries Mertens di segnare: “Stavamo vivendo un periodo molto intenso, contrassegnato da impegni importanti uno dietro l’altro. E purtroppo l’errore è sempre dietro l’angolo, capita di sbagliare. Ma al ‘San Paolo’ la Juventus è stata brava e forte nel reagire. E nel calcio ci vogliono anche le cose negative”. Neto affronta anche le criticità con lo spirito di chi non si abbatte, eppure c’è un elemento che sta caratterizzando la sua carriera e che, se possibile, si sta rivelando essere anche peggio di una topica commessa in campo: si tratta di ricoprire lo status di riserva, che per un calciatore che riveste il ruolo di portiere può rivelarsi anche più pesante.
Juventus, cosa fare con Neto?
Il rischio di non giocare mai o di farlo pochissimo è più concreto rispetto ad altri ruoli, nonostante il tuo dirimpettaio sia un certo Gigi Buffon: “E’ importante fare parte di un gruppo che può avere l’esperienza di un campione come lui – afferma Neto – confrontarsi quotidianamente con un mostro sacro come Buffon rappresenta uno stimolo grandissimo per provare a percorrere la strada che ha tracciato”. Ma per fare questo c’è bisogno di giocare, e Neto, che con la Juventus ha un contratto fino a giugno 2019, fino a quando ci sarà Buffon sarà sempre relegato al ruolo di secondo. E’ anche per questo motivo che il suo procuratore si starebbe guardando attorno, tenendo in considerazione in particolare l’ipotesi di poter considerare un passaggio al Napoli. La piazza azzurra sarebbe senz’altro una destinazione gradita sotto tanti punti di vista (stesso discorso fatto dall’agente di Sturaro) ed all’Ombra del Vesuvio la posizione del portiere titolare lascia presagire la possibilità di poter trovare maggiore spazio: attualmente il ds partenopeo Giuntoli deve gestire il caso Reina, con lo spagnolo in scadenza a giugno 2018, mentre sembrano certi della cessione gli altri due estremi difensori, Rafael e Sepe.