Da tutti dentro a tutti fuori: che succede alla Juventus dopo Cardiff?

Leonardo Bonucci
Leonardo Bonucci ©Getty Images

Doveva essere una giornata importante, quella di ieri, in casa Juventus. Soprattutto per Massimiliano Allegri che, in un colpo solo, avrebbe riabbracciato gran parte dei nazionali, ovvero dei titolari, ancora assenti nel ritiro estivo. Improvvisamente però, la stessa, si è trasformata nella giornata dell’addio di Bonucci. Un fulmine al ciel sereno, un colpo durissimo per società e tifosi. I bianconeri, preso atto della volontà del calciatore, hanno intavolato una trattativa lampo con il Milan che, con meno di 24 ore, rischia di essere già conclusa: il difensore sarà presto un nuovo giocatore rossonero. Un addio davvero pesante da digerire: uno dei simboli di questa Juventus, uno di quei giocatori designati come future bandiere della società, passa ai rivali del ‘Diavolo’. Un addio che va inoltre ad aggiungersi a quello già noto di Dani Alves, anch’esso non privo di polemiche. La domanda che viene da porsi ora è: che è successo alla Juventus dopo Cardiff?

Juventus, è davvero Cardiff la causa di questi addii?

Dall’accesa lite con Allegri durante Juventus-Palermo alla successiva tribuna punitiva nell’andata degli ottavi di finale di Champions contro il Porto, chiudendo con il presunto diverbio (da lui smentito) con i compagni di squadra al termine del primo tempo della finale di Cardiff, sono stati diversi i segnali che hanno lasciato pensare ad una possibile partenza dell’ormai ex difensore bianconero. Quel che è certo però è che, dopo Cardiff, qualcosa nello spogliatoio bianconero si sia rotto. Gli addii e soprattutto le loro modalità (le parole al veleno di Dani Alves, il passaggio ad una diretta rivale di Bonucci) dimostrano un rapporto ormai logoro tra alcuni giocatori e la società. Le news Juventus impazzano alla ricerca delle possibili cause di queste partenze. Esse, per ora, non sono date a sapersi, ma la ‘Vecchia Signora’ è, in ogni caso, chiamata a ripartire. Spetta ora alla società e a Marotta e Paratici in particolare il compito più arduo, ovvero regalare ad Allegri una rosa il più forte e competitiva possibile: gli obiettivi (e i sogni) bianconeri, non cambiano.

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