Acquistato ad aprile dalla Juventus, il giovane Rodrigo Bentancur dal Boca Juniors è finalmente sbarcato a Torino. Il classe 1997 uruguaiano arriva alla corte di Allegri con la fama di essere un centrocampista duttile che può agire come mediano oppure come trequartista, o anche come esterno sinistro. Si tratta di un giocatore ambidestro che dall’Argentina assicurano essere un vero talento. Insomma, questi presupposti fanno pensare che si tratti di un vero grande colpo del calciomercato Juventus, anche per il costo del cartellino pari a 10,5 milioni di euro più il 50% di una futura cessione al Boca. Quest’oggi Bentancur, il cui futuro è stato deciso e che occuperà uno dei due slot previsti in questa stagione per gli extracomunitari, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘JTv’. Ecco le parole del neo bianconero Bentancur: “Sono molto contento di esser qui, in questo club meraviglioso. Sto cercando di entrare nei ritmi il prima possibile. Ho avuto la fortuna di giocare al Boca Juniors fin dall’inizio della mia carriera. Un club importante, seguito da tantissimi tifosi ed ha uno stadio importante con dei sostenitori molto caldi. Adesso ho l’opportunità di mettere in campo l’esperienza accumulata con il Boca qui alla Juve. La Bombonera? È impressionante come la gente dia grande pressione ed è importante per affrontare l’avversario”.
L’uruguaiano ha parlato anche della sua posizione in campo: “Posso rivestire ogni ruolo del centrocampo. Amo stare davanti la difesa, ma mi piace molto anche attaccare. Deciderà il Mister dove schierarmi”.
Commentando l’approdo alla Juventus ha detto: “Appena ho saputo che la Juventus mi aveva acquistato, non ho fatto altro che guardare tutte le loro partite. Ho voluto studiare soprattutto lo stile di gioco dei centrocampisti. In Italia il gioco è molto più veloce che in Argentina, ma sono sicuro che imparerò molto dalla Serie A. Tevez? Con Carlitos non ho parlato, quando la Juventus mi ha acquistato lui era già andato via. Mi raccontò però che qui sono molto esigenti. Giocare in Europa è sempre stato il mio sogno. Ho colto con grande felicità quest’occasione: sono onorato. Ho già giocato oltre 100 partite col Boca: adesso voglio mettermi in mostra anche qui”. Sulla pressione in Italia: “Nel campionato argentino le critiche sono all’ordine del giorno. Se giochi bene sei un fenomeno, altrimenti sei da buttar via. Per questo sono abituato alle critiche. La mia famiglia mi ha aiutato molto a mantenere i piedi per terra. Mi ha aiutato tanto perché mi ha fatto rimanere sempre concentrato”.
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