Un percorso inverso rispetto a quello di Bonucci. Andrea Pirlo passò dal Milan alla Juventus. Un uomo che nella vita ha vinto praticamente di tutto con due maglie molto importanti. Non potevano mancare fra le news Juventus le sue parole sull’addio più chiacchierato della stagione, sul trasferimento di Bonucci in rossonero, che ha acceso una polemica che stenta a spegnersi. In un’intervista al quotidiano La Repubblica, Pirlo dice la sua sugli ultimi sviluppi di calciomercato: “Juventus senza Bonucci? Rimane la squadra da battere. Si è rinforzata con Douglas Costa, Bernardeschi e Szczesny. Magari adesso comprerà qualcun altro.”
Chiellini ha detto che la partenza di Bonucci non sposta valori tecnici ma umani. “Leo al Milan darà grande carisma, personalità ed esperienza internazionale. Alla Juve mancheranno la sua tecnica, la sua abilità nel giocar la palla”.
Bonucci che lascia Torino “per colpa di Allegri” è il sequel di Pirlo che abbandona il Milan per la Juve?
“No. Non so cosa sia successo tra loro, io me ne sono andato dal Milan perché ero a fine contratto e volevo un’avventura nuova. Allegri non c’entrava niente, non ho cambiato per colpa sua. Sarei potuto rimanere anche al Milan. Ma sentivo di aver finito un ciclo”
Il Milan lotterà per lo scudetto?
“Non credo. Quando parti da zero e prendi dieci giocatori nuovi, bravi quanto vuoi, è dura vincere subito. Devi farli giocare insieme, metterli bene in campo. Montella avrà un lavoro stimolante, ma difficile. L’obiettivo sarà arrivare in Champions”.
Può essere l’anno del Napoli?
“Tutti gli anni si dice che sarà la volta buona di Roma, Napoli e altre. Poi sappiamo come va a finire… “.
Il calcio italiano le manca?
“No. Non avevo più voglia di star lì. Avevo bisogno di un’altra esperienza”
La Serie A potrà tornare ai massimi livelli, un giorno?
“Impossibile, almeno per i prossimi dieci anni. Il calcio italiano non può competere con altri campionati come quello inglese. Non ci sono soldi, né infrastrutture. Il divario è troppo grande”.
Arriverà a 40 anni come Totti?
“A dicembre mi scade il contratto qui e vedremo. Sicuramente sto già pensando a cosa verrà dopo. Non so se come dirigente o allenatore, ma sicuramente rimarrò nel mondo nel calcio. Ho sempre fatto solo questo nella vita, non saprei fare altro”.
Ha qualche rimpianto nella sua carriera? Forse il Pallone d’oro?
“No, neanche un rimpianto. Ho vinto tutto e ho sempre scelto con la mia testa dove andare, cosa fare, dove giocare. Non capita spesso oggi”.
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