La Juventus pubblica un video di risposta dopo le parole di Moratti: anche per l’Inter sarebbe servito il Var

Massimo Moratti – Getty Images

L’Inter attacca, la Juventus risponde. Non si placa mai la polemica tra nerazzurri e bianconeri, vero conflitto che anima il campionato italiano da sempre. Negli scorsi giorni l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, aveva riportato in auge una vecchia acredine tra i due club, quella scaturita dall’episodio del discusso mancato rigore su Ronaldo, dopo un contatto in area con Iuliano. Le parole del precedente massimo dirigente nerazzurro erano balzate subito in primo piano tra le news Juventus, scatenando l’ira dei tifosi e provocando una pronta risposta bianconera. A queste dichiarazioni insinuanti hanno fatto eco quelle del tecnico interista di quel periodo, Gigi Simoni, che ha sottolineato come, a suo avviso, l’utilizzo dell’attuale tecnologia VAR all’epoca avrebbe risolto la questione in favore dell’Inter.

La Juventus risponde con un eloquente video alle insinuazioni di Moratti

Non si è fatta attendere la risposta della Juventus alle parole di Moratti. La reazione bianconera è arrivata tramite il profilo Twitter del club e tramite Jlive, l’emittente ufficiale. La Juventus ha ribattuto a colpi di episodi, due in particolare, entrambi riferiti alla gara di andata (Inter-Juve 1-0) del 4 gennaio 1998: l’intervento di Taribo West in area di rigore su Inzaghi e il gol annullato allo stesso attaccante per un presunto fallo di mano dell’attaccante. A rafforzare i riferimenti un video contenente le immagini degli episodi citati dalla didascalia lapidaria: “A grande richiesta ‘se ci fosse stato il VAR’ vi spieghiamo le immagini che non trovate”. Una risposta, quella bianconera, che intende ricordare ai nerazzurri come ogni squadra si trovi ciclicamente a godere o a soffrire degli errori arbitrali. Nessuno può davvero dirsi al di fuori da episodi dubbi e contestabili. Un monito per gli interisti. Come a dire: “Chi ha la casa fatta di vetro, non dovrebbe gettare pietre contro quella degli altri.”

Alessandra Curcio

 

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