Contraddizioni e battaglie processuali: il complicato rapporto tra Juventus e Figc

Andrea Agnelli © Getty Images

Il primo grado del processo sportivo che vede coinvolto Andrea Agnelli, presidente della Juventus, è terminato con la condanna per il dirigente, ma la società bianconera è già ricorsa in appello. I rapporti tra il patron del club torinese e la Figc sono sempre stati molto controversi, un’alternanza di accordi e contrasti. Il massimo dirigente della Juventus, a cui i maggiori azionisti della società da lui presieduta, come John Elkann, hanno riconfermato la fiducia, è uno degli uomini più in vista all’interno del panorama calcistico internazionale.

Agnelli e la Figc: amore-odio tra rappresentanza e causa in corso

Nonostante la condanna preveda l’inibizione dal ruolo di rappresentante della Juventus negli eventi ufficiali per Agnelli, il presidente è uno degli ospiti d’onore del premio Ghirelli per la letteratura sul calcio, organizzato dalla Figc. Tra la società bianconera e la Federcalcio il rapporto è molto complicato: le due realtà sono divise da una causa milionaria, ma unite da un progetto politico che vede il presidente bianconero fra gli alleati di Tavecchio. La Juventus rappresenta l’orgoglio del calcio italiano nel mondo, ma è anche il club più punito dalla Giustizia Sportiva. L’ultimo processo in cui è coinvolto il presidente Agnelli parla addirittura di legami con la ‘ndrangheta, non ancora chiaramente dimostrati. L’appello è previsto per metà ottobre e gli avvocati della Juventus sono al lavoro per smontare tutte le accuse. Un’altra battaglia dell’eterno braccio di ferro tra Figc e società bianconera. Intanto il presidente Agnelli continua a mantenere il suo ruolo all’interno dell’esecutivo Uefa, come presidente dell’Eca.

Alessandra Curcio

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