Paulo Dybala non è più lo stesso da un mese a questa parte. L’argentino ha vissuto una sola volta la gioia del gol nelle ultime sette partite, per il resto poi tutto è stato da dimenticare, tra i due calci di rigore decisivi per evitare la sconfitta della Juventus in altrettante circostanze finiti tra le mani dei portieri avversari, gli sfoghi polemici e plateali per le sostituzioni ricevute e prove incolori, come spesso è accaduto a tutta la squadra. Eppure non va dimenticato quanto di buono fatto dai bianconeri e dallo stesso Dybala. Gli uomini di Allegri sono terzi in campionato, a 3 soli punti dal Napoli capolista, e senza rigori falliti si ritroverebbero al primo posto. In Champions League invece il passaggio del turno è più vicino.
E Dybala aveva iniziato la stagione nel migliore dei modi, racimolando più gol fatti che presenze. Ora, come è giusto che sia, pare sia arrivata una multa per il ragazzo, perché esternare il proprio malumore come fatto contro l’Udinese e lo Sporting Lisbona non va fatto, nemmeno se tutta quella frustrazione viene rivolta verso se stessi. Allegri e la Juventus comunque non hanno fatto mancare il proprio sostegno a Dybala: l’allenatore lo ha esortato a non abbattersi prima della gara contro lo Sporting, nonostante i cambi subiti ed altri fattori. Proprio le sostituzioni sono calate di parecchi rispetto alla scorsa stagione, ed in tutti i match giocati fino ad oggi la Juventus ha fatto a meno dell’argentino dal 1′ in sole due occasioni.
C’è chi vede nel ruolo di trequartista che Allegri gli ha assegnato nel 4-2-3-1 della Juventus una delle possibili spiegazioni del malumore di Dybala. Cosa che gli permetterebbe di riuscire a fare la differenza solo a corrente alternata, come i tabellini dei marcatori in effetti tenderebbero a dimostrare. Quando è Dybala la superstar, Higuain resta all’ombra, mentre quando è il Pipita a spingere e rappresentare il fulcro del gioco, è lo stesso Dybala a fare fatica. Una spiegazione un pò troppo forzata ad essere onesti.
La verità è che può succedere di incorrere in periodi simili, specialmente se, come nel caso della Juventus, gli automatismi non sono ancora perfettamente rodati. Questo genera critiche anche immotivate che comunque possono lasciare il segno in un elemento più forte in campo che fuori. Dybala è tutto sommato ancora un ragazzo e può ancora migliorare molto dal punto di vista mentale, nel dover gestire certe situazioni. Anche perché passare dagli elogi alle critiche è più difficile da reggere rispetto alla situazione contraria.
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