Giorgio Chiellini si racconta ai microfoni di ‘Uefa.com’. L’esperto difensore bianconero ha esordito riservando parole al miele alla sua Juventus: “La Juve per me è una famiglia ormai. Sono qui da 12 anni, questa è la mia 13ª stagione e ho giocato oltre 400 partite. Di recente sono entrato nella top-ten di presenze di questa società, quindi lei è parte di me e io sono parte di lei. Faccio parte della storia di questa grande società e mi ritengo fortunato di aver contribuito a scriverla. Per rimanere qui tanti anni servono doti importanti, non solo tecniche, ma soprattutto umane. Visitando il museo della società e vedendo in esposizione le maglie e quelle classifiche che parlano di tanti anni e di tante partite, vi renderete conto che chi resta qui a lungo ha qualcosa di diverso dagli altri a livello umano”. Il 33enne ha poi parlato del suo rapporto con i tifosi bianconeri: “Ho un buonissimo rapporto con loro. Io ho sempre dato tutto per la maglia e questo è stato sicuramente apprezzato. Poi da quando c’è lo stadio nuovo in campo è cambiato tutto, soprattutto nelle partite più importanti. Si percepisce qualcosa di speciale. Tra i tifosi c’è grande attesa, c’è voglia di riuscire a risollevare quella coppa che manca da più di 20 anni. Le cavalcate che negli ultimi tre anni ci hanno portato a Berlino e Cardiff hanno lasciato il segno e speriamo di riuscire a dare questa gioia alla Juve, a tutta la Juve, il prima possibile”.
Juventus, Chiellini carica i suoi
La sconfitta con la Sampdoria rischia di complicare il cammino dei bianconeri verso lo scudetto. Chiellini resta comunque fiducioso e fissa gli obiettivi stagionali: “Credo che il nostro obiettivo debba essere quello di arrivare a giocarci tutto da protagonisti a marzo. Dovremo arrivarci nelle condizioni ideali e soprattutto da squadra vera. Se ci riusciremo, allora ci giocheremo campionato, Coppa Italia e Champions League alla grande. La Champions, naturalmente, è una competizione particolare e spesso vive di episodi, ma bisogna arrivare alla fase decisiva nelle migliori condizioni possibili. Ora il nostro obiettivo è quello di prenderci la qualificazione e di approdare agli ottavi di finale. Poi a marzo e aprile dovremo giocarcela, cercando di essere in corsa anche per vincere il settimo Scudetto, che per noi deve essere il primo obiettivo. Non perché la Champions sia meno importante, ma perché è attraverso lo Scudetto, e quindi attraverso la quotidianità delle partite di campionato, che possiamo arrivare pronti. Pensando solo alla Champions si rischia di far male su entrambi i fronti”. Una battuta, infine, sui suoi idoli: “Da bambino il mio idolo era Paolo Maldini. Io ero tifoso del Milan e mio fratello della Juventus, eravamo divisi come il babbo e la mamma. Lui era juventino e lei milanista, perciò in famiglia c’era una sorta di rivalità. Ma sicuramente è stato lui il mio idolo d’infanzia”.