Allegri ha abituato tutti ai cambiamenti in corsa, alle classiche “allegrate” che hanno cambiato l’assetto della Juventus nel bel mezzo della stagione e che si sono poi rivelate vincenti a lungo termine. Ieri contro il Barcellona l’allenatore toscano ha schierato la sua squadra in campo con un nuovo modulo. Dopo il 4-2-3-1 visto fin qui, è arrivato il 3-4-2-1. Con questa nuova modalità di gioco la Juventus è riuscita a non permettere ai blaugrana di avvicinarsi troppo pericolosamente all’area bianconera e la partita è terminata a reti inviolate. Dopo tante partite cominciate con un gol di svantaggio, la squadra pluricampione d’Italia ha mantenuto la porta intatta.
Il nuovo cambio di rotta ha evidenziato un maggior apporto degli attaccanti in fase difensiva. Un centrocampo più corposo ha permesso alla squadra di essere più equilibrata e sicura. Così non solo il Barcellona è stato contenuto, ma è risultato addirittura inoffensivo, tranne per qualche guizzo, raccontato nella cronaca del match. D’altra parte, però, la Juventus non è riuscita a bucare la porta avversaria, sintomo di un cambiamento che ancora deve avvenire completamente. Si è rivisto un Dybala promettente, che ha trovato più di una giocata efficace, spenta dal contenimento dei blaugrana. In pieno recupero solo Ter Stegen è riuscito miracolosamente a salvare la situazione proprio su un tiro del giovane argentino. Forse è ancora presto per parlare di una vera e propria svolta, ma i risultati di ieri fanno ben sperare. La Juventus c’è ancora, bisogna solo tirarla fuori dal guscio.
Alessandra Curcio
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