La Juventus di Massimiliano Allegri dopo il pareggio contro il Barcellona si prepara alla sfida di domenica sera contro il Crotone. Intanto proprio del momento dei bianconeri ha parlato l’ex capitano Alessandro Del Piero. Lo storico numero 10 ha detto la sua ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’: “Mercoledì si è trattato di un’involuzione calcolata. Ho sentito dire che pareggiare o perdere era lo stesso. Non è vero: adesso lo Sporting può solo vincere e la Juve non è costretta a farlo. Il punto è stato fondamentale per morale e classifica, anche se il Barcellona ha dominato a lungo. L’inconscia sensazione di appagamento è il primo incubo per allenatore e giocatori dopo tanti successi. Cattiveria e agonismo vengono a galla più facilmente quando perdi. Ma vedo sempre grande impegno. Questa Juve è costruita per fare un gol in più dell’avversario, non per prenderne uno in meno. Forse serve solo del tempo per digerire il cambiamento. Anche la sua Juve un paio di volte si qualificò all’ultimo turno in modo rocambolesco. E poi arrivò in finale. Non è la prima volta che in autunno la Juve zoppica. Ma bisogna essere in forma in primavera. Quindi mi aspetto ancora la Juve protagonista in Italia e in Europa”.
Juventus, Del Piero da Dybala a Calciopoli
Del Piero ha quindi proseguito: “Contro il Barcellona Paulo ha giocato molto bene, è stato l’unico a fare qualcosa in più. Ha tenuto palla, preso falli, sfiorato la rete nel finale. Lo frega il macello di gol che ha segnato a inizio stagione. Dybala sta alzando ulteriormente l’asticella. Troverà l’equilibrio per tornare su quei livelli. La Juve è ancora favorita per lo scudetto ma non come l’anno scorso”. Su Calciopoli invece: “E’ stata come una bomba atomica: nel 2006 si è rotto il calcio. E non mi riferisco solo alla Juve. Da quel momento i grandi campioni sono andati a giocare all’estero e le altre nazionali sono cresciute esponenzialmente: la Premier è esplosa grazie alla bravura nella gestione dei cari brand all’estero e alla cessione oculata dei diritti tv; Real e Barcellona sono andati avanti con le rispettive politiche societarie; la Germania ha completato il percorso iniziato quando le fu assegnato il Mondiale del 2006; perfino in Francia sono arrivati grossi investitori stranieri a trasformare club come PSG e Monaco. L’Italia invece è crollata. Poi la Juve ha iniziato la risalita e il Napoli sta facendo un cammino importante”.