“Paulo Dybala ha 23 anni e deve riprendere la condizione fisica, non deve dimostrare nulla: conosciamo le sue qualità, deve stare tranquillo”. All’ennesima domanda sulla scelta di relegare il numero 10 della Juventus inizialmente in panchina, Massimiliano Allegri, nella conferenza stampa dopo la partita con l’Inter, risponde con l’ennesima risposta diplomatica che minimizza la crisi del giovane fenomeno. Ma è davvero giusto questo modo di affrontare la situazione? I tifosi bianconeri si dividono: c’è chi pensa che Dybala debba giocare sempre per ritrovare l’equilibrio e chi crede che sia necessaria anche la lontananza dal campo per ritornare sulla retta via.
La crisi di Dybala alla Juventus potrebbe spingerlo lontano da Torino
Una parte del popolo bianconero è preoccupata per la depressione del campione argentino e per il conseguente calo drastico delle sue prestazioni. Subito dopo i due errori consecutivi dal dischetto, Allegri lo ha difeso dalle critiche con veemenza, ribadendo il suo indiscutibile ruolo come rigorista designato per la Juventus. Poi nel tempo qualcosa sembra essere cambiato. L’ultimo rigore assegnato alla Juventus lo ha tirato e trasformato Higuain. E Dybala è sempre più spesso relegato in panchina, ancora chiuso nel periodo nero da cui non riesce ad uscire. Quelli che spingono per un utilizzo perenne del numero 10 come titolare rivedono nella situazione di Dybala l’incubo di un passato bianconero che ha visto molti campioni lasciare Torino perché insoddisfatti. Alla finestra resta il Barcellona che attende sornione il momento giusto per sferrare il colpo e accaparrarsi il potenziale fenomeno. Per i tifosi, però, la Joya non si tocca.
Alessandra Curcio