LA CLASSIFICA – Juventus costante e Napoli miracoloso: ecco la lotta al vertice

Esultanza Juventus © Getty Images

 

E’ cambiata la Juventus, com’è normale che sia, date le stagioni che passano e i successi che si accumulano. Nessuno in ambito sportivo dovrebbe farsi prendere fin troppo dai sentimenti, come l’Inter post triplete, perchè i risultati possono essere drammatici. Moratti scelse di non dar via la maggior parte di quei giocatori ormai spompati ma super valutati in fase di calciomercato, dando così il via a un lungo periodo di calo, dal quale l’Inter non si è ancora ripresa.

La Juventus dunque doveva necessariamente cambiare, il che ha ovviamente comportato un periodo d’adattamento, interpretato da molti come l’inizio della fine. Ovvio che possa infastidire vedere trionfare sempre la stessa squadra in campionato, ma puntare il dito contro i bianconeri dopo le prime giornate è indice di poca obiettività. Con l’addio di Bonucci, Allegri è stato chiamato a trovare nuovi equilibri. Missione compiuta, con la retroguardia bianconera che non subisce gol da ben 8 gare, risalendo la classifica fino al secondo posto, a -1 dalla vetta.

Ecco che di colpo si torna a parlare della ‘solita Juventus’, che in realtà non è mai andata da nessuna parte. La ‘Signora’ è sempre stata qui, e la classifica in tal senso parla più che chiaro.

Juventus, la classifica dello scorso anno conferma il passo scudetto

Se si guarda ai punti del gruppo di Allegri, in questa fase della stagione, un anno fa, ci si renderà conto di come la Juventus 2.0 abbia soltanto un punto in meno, in una stagione inevitabilmente condizionata, nel bene o nel male, dall’utilizzo del Var. A fare ben più rispetto alle proprie abitudini è il Napoli, che di punti in più ne ha ben dieci. La squadra di Sarri è rimasta la stessa, ma ora crede molto più nei propri mezzi, e la forza mentale può fare la differenza in una lunga corsa. La Juventus di Conte prima e di Allegri poi lo ha dimostrato ampiamente. Resta da capire però quanto a lungo il Napoli possa riuscire a correre così, bruciando probabilmente le riserve che i bianconeri mettono da parte per la corsa finale (febbraio-maggio). La rosa è corta e l’umore cittadino è sempre alquanto instabile, anche se i miracoli, una volta ogni 30 anni, possono anche accadere.

Stesso discorso per l’Inter, i cui 10 punti in più sono ancora più sorprendenti. Spalletti è al suo primo giro di giostra a Milano, ma è riuscito a compattare il gruppo. Il toscano però non è Mourinho, e le ultime prestazioni lo stanno chiaramente dimostrando. Nel momento in cui Handanovic e Icardi smettono di proporre miracoli sul terreno di gioco, il livello di difficoltà del gioco pare triplicarsi, da ‘esperto’ a ‘leggenda’ in un batter d’occhio.

Nulla è cambiato invece in casa Roma, che ha gli stessi 38 punti dello scorso anno. Potrebbero ricevere però un +3 in caso di vittoria, non scontata, con la Sampdoria, ma di per sé quel segno uguale è già un gran successo, dato il cambio di regia. L’avversario più ostico dei giallorossi però resta inevitabilmente la città, in grado di spingere il gruppo in gara singola, ma non per l’intera durata della competizione. A conti fatti dunque la favorita resta una, la Juventus per l’appunto, con il Napoli vero rivale per il titolo. Ogni avversaria però non può negare le tante incognite, che la ‘Signora’ non sa neanche cosa siano.

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