Arriva una in investitura importante per Miralem Pjanic: a tesserne le lodi è Fabio Capello, che non ha certo bisogno di presentazioni e che ha definito il regista bosniaco come “l’unico che ricorda Pirlo”. Non che il 27enne di Tuzla ne avesse bisogno, ma il rendimento offerto quest’anno alla Juventus dopo un primo anno che era cominciato con qualche rallentamento di troppo sta consentendo ai bianconeri di fare la differenza, come capitato nel match contro la Roma di sabato scorso, nella quale Pjanic ha anche colpito una traversa con una tremenda sassata da fuori. La prestazione fornita contro la sua ex squadra è stata solo l’ultima di tante altre nelle quali il numero 5 bianconero era riuscito a distinguersi per la qualità delle sue giocate. E pensare che c’è stato anche qualche problema di natura fisica che lo ha tenuto fuori causa in questi primi quattro mesi del 2017/2018. Lo score sin qui ottenuto parla di 4 gol e 8 assist in 21 presenze stagionali, oltre che di una media voto molto alta. La Juventus ormai non può più fare a meno dell’ordine e della qualità dispensata da Pjanic.
Juventus, Pjanic è diventato il faro della squadra bianconera
E davvero le cose sembrano molto diverse rispetto a dodici mesi fa, quando soprattutto nella prima parte di stagione il cervello di centrocampo balcanico cadeva troppo spesso vittima della discontinuità. Adesso ogni giocata in pratica va a finire con un epilogo positivo, sia che si tratti di una verticalizzazione che di un dribbling. Con due mediani a fargli da guardaspalle, il calciatore è più libero di poter dare libero sfogo al proprio estro. Ed a beneficiarne è anche l’intelligenza tattica della quale Pjanic è dotato, che gli consente di leggere delle azioni di gioco lì dove certi compagni non riescono ad avere la stessa capacità. Per la Juventus ormai si tratta di una pedina imprescindibile all’interno dell’undici titolare.
