La Juventus con e senza Dybala: quanto mancherà l’argentino ad Allegri?

Dybala © Getty Images

Gli esami strumentali hanno individuato una lesione distrattiva ai flessori della coscia destra per Paulo Dybala. Un infortunio di lieve-media entità terrà l’argentino lontano dal campo per 30-40 giorni nel mese più importante della stagione invernale della Juventus, mentre all’orizzonte si avvicina la dura sfida di Champions League contro il Tottenham. La Juventus è destinata a sentire molto la mancanza del suo numero 10, sebbene la stagione della Joya sia stata fin qui caratterizzata da una continua altalenanza di rendimento. 14 reti su 19 partite giocate, gol concentrati soprattutto nella prima parte della stagione. Dopo un inizio strabiliante, il fantasista argentino ha vissuto un forte periodo di crisi. Allegri lo ha spedito in panchina in due delle sfide più importanti per la squadra bianconera: quelle contro Inter e Roma. L’allenatore toscano lo ha invece schierato da titolare nella vittoriosa trasferta di Napoli.

Juventus, Dybala assente per un mese e mezzo: come sopperirà Allegri alla sua mancanza?

Quest’anno la Juventus può contare su un parco attaccanti ampio e di alto livello, che consente alla squadra di puntare molto di più sulla modalità offensiva di gioco e di cambiare formazione a seconda dell’avversario da affrontare. Così Allegri ha provato cinque moduli diversi tra Agosto e Dicembre 2017: il 4-2-3-1 iniziale, il 3-4-2-1 provato contro il Barcellona, il 4-3-3 attuale (che in fase difensiva diventa spesso un 4-5-1), fino a un inedito  4-2-1-3 contro il Cagliari. Tra queste variabili tattiche, alcune sono costruite appositamente sul talento di Dybala, come il 4-2-3-1 e il 4-2-1-3, in altre invece la presenza dell’argentino non è fondamentale, soprattutto nelle sfide più fisiche, nelle quali non è l’estro a fare il risultato. Toccherà con ogni probabilità a Bernardeschi fare da vice-Joya nell’attesa del recupero dell’argentino. Sarà una bella occasione per l’ex Fiorentina per dimostrare il suo talento, ma anche un momento di inevitabile paragone con colui che, attualmente, resta il fenomeno bianconero su cui puntano squadra, società e tifosi.

Alessandra Curcio

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