Trezeguet: “Calciopoli affare burocratico. Mi sento campione d’Italia 2005 e 2006”

David Trezeguet © Getty Images

Arriva l’edizione italiana di Je suis TrezeGol, l’autobiografia di David Trezeguet, ex attaccante della Juventus e della nazionale francese. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ne ha riportato alcuni stralci interessanti riguardanti soprattutto la sua militanza in bianconero: “Didier Deschamps, Zizou e Titi (Henry ndr) mi hanno convinto a firmare lì, parlandomi del club, della sua serietà, delle sue ambizioni, delle sue personalità e della sua storia. Michel Platini mi ha parlato molto bene di questa squadra nella quale ha trionfato negli Anni 80. Insomma, non ho esitato a lungo”.

David Trezeguet (getty images)

Trezeguet ha sottolineato anche alcune vicende di calciomercato ai tempi della Juventus: “Il Barça inizia delle trattative con la Juventus per convincere i dirigenti a trasferirmi. Il suo allenatore, Frank Rijkaard, vuole mettermi al centro del suo attacco. Il progetto è attraente ma, all’indomani della sua firma con la Juventus, Fabio Capello mi chiama subito per dirmi che conta su di me. Vuole creare una grande squadra. Sto bene a Torino e non voglio partire a ogni costo, tanto più che il club si dimostra all’altezza delle ambizioni facendo firmare Zlatan Ibrahimovic, Fabio Cannavaro e Emerson. Alla fine rinnovo il contratto per quattro anni”.

Juventus, Trezeguet e Calciopoli

Infine un passaggio interessante su Calciopoli: “Anche se decidono di toglierci i nostri ultimi due titoli in seguito allo scandalo Calciopoli, mi sento campione d’Italia 2005 e 2006, perché quello che è successo dietro le quinte non ha niente da vedere con quello che abbiamo compiuto in campo. Quei titoli sono meritati, nessuno ce li può togliere. Bastava guardare la formidabile squadra che avevamo! Non avevamo bisogno dell’aiuto degli arbitri per vincere. Quanto ai giocatori dell’Inter, non credo si sentano campioni d’Italia. Quell’affare è più burocratico che sportivo”.

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