Per la trequarti la Juventus segue due piste ‘inglesi’. Oltre a Mesut Ozil dell’Arsenal, è monitorato anche Christian Eriksen del Totthenam, prossimo avversario in Champions proprio dei bianconeri. Se, però, il primo potrebbe arrivare a parametro zero (è in scadenza di contratto con i ‘gunners’), per il secondo servirà un esborso economico non irrilevante. Stando a quanto indicato dal ‘Corriere dello Sport’, il cartellino del danese costa intorno ai 70 milioni di euro. Per questo l’operazione potrebbe farsi non nei prossimi giorni, ma a giugno. Il tempo di liberare Alex Sandro e di accumulare proprio i 60-70 milioni necessari all’acquisto di Eriksen. Il brasiliano, che è in uscita, porterebbe nelle casse della Juventus proprio una cifra simile, permettendo quindi di andare a puntare tutto sul trequartista della Premier. I soldi non sono un problema del resto: gli incassi stagionali permetterebbero di contenere un simile esborso. Proprio come al tempo fu con Higuain.
Calciomercato Juventus, il resoconto delle entrate
Tra i nomi che sono circolati in questi giorni per il calciomercato Juventus e i possibili partenti che hanno chiuso un ciclo con i bianconeri, sarebbe opportuno fare un piccolo resoconto delle entrate. Alex Sandro, che entro il prossimo giugno dovrebbe lasciare la squadra, porterebbe nelle casse di Agnelli una cifra sui 70 milioni di euro. Claudio Marchisio, altro possibile addio doloroso, potrebbe andarsene per meno di 25 milioni. Khedira potrebbe invece avere un prezzo maggiore, sui 30 milioni, mentre Sturaro partirebbe anche per 12 milioni di euro. Se le cessioni si fermassero qua, la Juve incasserebbe ben 137 milioni da poter spendere sul mercato. Senza aver considerato ancora gli incassi dovuti alla (molto probabile) qualificazione Champions, o all’eventuale vincita di qualche titolo (e poi ci sono sponsor, stadio e tutto il resto). Insomma, di soldi da mettere sul mercato ci sono, ma per certi discorsi sarà meglio aspettare la fine della stagione. Intanto c’è di sicuro che la squadra campione d’Italia può fare spese senza badare troppo a calcoli matematici.