Calciomercato Juventus: 20 milioni incassati e “diritto di riacquisto” sui giovani ceduti

Fabio Paratici
Fabio Paratici, insieme a Nedved e Agnelli (Getty Images)

In Italia non esiste il “diritto di recompra”, tanto utilizzato fuori dai confini nazionali e soprattutto dalle squadre spagnole. Quando Alvaro Morata passò dal Real Madrid alla Juventus nel 2014, questo diritto fu sancito dal contratto e successivamente il club spagnolo lo esercitò. La società bianconera sembra aver preso spunto proprio dal modo di fare dei top club europei e in questi anni ha cominciato ad applicare una sorta di “diritto di riacquisto” sulle cessioni dei giovani talenti. In tutte le operazioni di quest’ultima sessione di mercato, la Juventus si è garantita una corsia preferenziale per un eventuale riacquisto futuro del calciatore in questione. Questo genere di accordo è possibile grazie agli ottimi rapporti che la società bianconera intrattiene con le altre, alle alleanze di mercato tra la Juventus e gli altri club.

La Juventus incassa 20 milioni dalla vendita dei suoi giovani talenti

Nell’ultima sessione di calciomercato Juventus, i campioni d’Italia hanno incassato circa 20 milioni di euro dalla vendita dei propri giovani ad altre società. 1 milione per il prestito di Pjaca allo Schalke, a cui vanno sommati i 2 milioni dalla cessione in prestito con obbligo di riscatto al Perugia di Nicola Leali, 1,5 milioni per la cessione di Alessandro Tripaldelli al Sassuolo, 1,5 milioni per quella di Matteo Vitale alla SPAL, 2 milioni per la cessione a titolo definitivo del centrocampista Fabrizio Caligara al Cagliari, 2 milioni per la vendita al Losanna di Francesco Margiotta. I guadagni più corposi sono arrivati dalla cessione di Pol Lirola al Sassuolo per 7 milioni, e di Federico Mattiello all’Atalanta per 5 milioni.

 

Alessandra Curcio

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