Il VAR ha praticamente stravolto, in positivo, la Serie A. Tanti gli episodi a favore o a sfavore che hanno caratterizzato la stagione della Juventus. Qualche errore la tecnologa lo ha però commesso, seppur minimo, come evidenziato dal designatore Rizzoli. La lotta scudetto con i rivali del Napoli si gioca punto su punto e ogni piccolo episodio in ogni gara può essere decisivo. Analizziamo i cinque casi più eclatanti in cui il VAR ha favorito la squadra azzurra.
VAR, i 5 casi in cui la tecnologia ha ‘aiutato’ gli azzurri
1. Il primo è in occasione dell’undicesimo turno di campionato, Napoli-Sassuolo, considerato l’esordio della moviola in campo al San Paolo. Al 21′ del secondo tempo, con la gara già sul 3-1 per gli azzurri, l’arbitro Pairetto prima concede rigore agli ospiti per fallo di Chiriches su Falcinelli, poi con l’ausilio del VAR assegna punizione dal limite. La partita sul 3-2 avrebbe potuto prendere una piega diversa.
2. Il secondo è in occasione Napoli-Milan, tredicesima giornata di campionato. Al 33′ Jorginho lancia Insigne che da solo davanti a Donnarumma non sbaglia. Il direttore di gara Doveri prima annulla la rete, poi il VAR lo convince a convalidarla. La gara finisce 2-1 per gli azzurri.
3. Uno degli episodi più dubbi è il tocco petto-mano di Mertens in occasione di Crotone-Napoli. L’arbitro non va a rivedere l’azione e il silent check del VAR conferma l’involontarietà del gesto, su cui però ancora oggi ci sono molte perplessità.
4. Il quarto, anche questo molto discusso, è il gol realizzato da Mertens su imbeccata di Callejon in Atalanta-Napoli. Dalle immagini televisive si nota che il belga è leggermente avanti alla linea del fuorigioco, ma il VAR convalida comunque il gol.
5. In occasione di Napoli-Bologna sono invece ben due gli episodi dubbi, entrambi finiti in favore della squadra di Sarri. Il primo è il presunto tocco di braccio di Koulibaly sul tiro di Palacio che l’arbitro, forse sbagliando, non va a rivedere e giudica come nulla di fatto. L’altro è il generoso rigore concesso per la mano di Masina appoggiata sulla spalla di Callejon durante la corsa.