Grazie alla vittoria in rimonta sul Tottenham per 2-1, la Juventus vola ai quarti di finale di Champions League ed è ancora una volta tra le otto migliori compagini d’Europa. Higuain e Dybala ribaltano una gara che sembrava ormai compromessa grazie a due giocate d’autore, ma la sfida di Wembley ha evidenziato qualche problema di troppo nel centrocampo di Massimiliano Allegri. La mediana bianconera è apparsa lenta e prevedibile al cospetto di quella degli ‘Spurs’ e Dembélé, Dier ed Eriksen hanno fatto la voce grossa nella zona nevralgica del campo per almeno due terzi di gara. Con un Matuidi a mezzo servizio a causa della lesione ai flessori della coscia sinistra rimediata circa un mese fa e con un Pjanic più nervoso del solito, Sami Khedira è stato letteralmente sovrastato dagli avversari confermando, una volta di più, di essere ormai l’anello debole del reparto e il lontano parente dello splendido giocatore apprezzato nelle ultime stagioni. E adesso, con un contratto in scadenza il 30 giugno 2019, il 30enne tedesco potrebbe fare le valigie.
L’obiettivo numero uno a centrocampo resta Emre Can, per cui sono state spese fin qui tantissime parole, ma al contempo Marotta e Paratici monitorano con attenzione anche il mercato di Serie A. La prima idea porta direttamente in casa Atalanta e si chiama Bryan Cristante, che ha attirato su di sé le mire di mezza Europa. Il ragazzo cresciuto nel settore giovanile del Milan ha corsa, fisico e tempi di inserimento senza dimenticare una spiccata propensione offensiva: i 7 gol realizzati fin qui in campionato lo testimoniano. L’Atalanta, che a breve lo riscatterà dal Benfica, valuta Cristante circa 25 milioni di euro e proprio gli ottimi rapporti con la dirigenza nerazzurra potrebbero agevolare la trattativa. Il secondo nome è quello di Lorenzo Pellegrini, che si sta ritagliando uno spazio importante alla Roma con Di Francesco: l’ex Sassuolo piace per la sua duttilità tattica e per la giovane età (classe ’96), ma i giallorossi difficilmente decideranno di cedere un altro giocatore alla Juve dopo Miralem Pjanic.
Ci sono, infine, due pazze idee: Dennis Praet e Antonin Barak. Il primo sa giocare con entrambi i piedi, è dotato di grande tecnica ed è abilissimo nel muoversi tra le linee: nella Sampdoria ricopre il ruolo di mezzala, ma con la maglia dell’Anderlecht si è disimpegnato al meglio anche come trequartista. Barak, invece, ha una struttura fisica (190 centimetri di altezza) più importante rispetto ai primi tre, ma presenta una controindicazione: è un mancino naturale come Matuidi e questo potrebbe creare più di un grattacapo ad Allegri con una Juve schierata a tre in mezzo al campo. Cristante, Pellegrini, Praet, Barak: Marotta sfoglia la margherita…
Giacomo Auriemma
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