Rubapalloni, direttore d’orchestra, anima e adesso anche goleador. Dopo la squalifica di Joao Pedro, Nicolò Barella è diventato ufficialmente il nuovo rigorista del Cagliari e negli ultimi 180’ ha trafitto dagli undici metri prima Strakosha e poi Puggioni. Con una tranquillità e un carattere disarmanti perché il ragazzo cresciuto nelle giovanili rossoblu ha una personalità da vendere nonostante le 21 primavere. Barella, che è stato premiato per ben due volte (2012 e 2013) come migliore centrocampista italiano tra quelli classe ’97, possiede tutto quello che occorre ad un giocatore per emergere nella zona nevralgica del campo: tecnica, polmoni, visione di gioco, tiro, dinamismo, tempi di inserimento e garra. Tantissima garra. Perché il funambolo sardo figura tra i giocatori più ‘cattivi’ della Serie A ed è addirittura quarto per numero di contrasti vinti.
Nonostante il formato ridotto (172 centimetri per 68 chili), Barella è un gigante in mezzo al campo: il grandissimo appassionato di Nba e di LeBron James riesce, infatti, a tenere testa senza particolari problemi anche ad avversari più forti dal punto di vista fisico ed è dotato di uno scatto e di una progressione da far invidia anche agli sprinter giamaicani. Barella è tutto e il contrario di tutto: dispensa giocate di grandissima qualità e morde le caviglie a chiunque capiti nel suo territorio, accarezza il pallone col suo destro vellutato ed entra in tackle con irruenza e senza preavviso, disegna parabole perfette per i compagni di squadra e spazza il pallone in tribuna, quando occorre. Un mix perfetto di tecnica e sostanza, un incrocio quasi magico tra Marco Verratti e Radja Nainggolan.
La Juve lo segue da tempo e aspetta soltanto il momento opportuno per affondare il colpo, ma c’è da superare la concorrenza dell’Inter che nelle ultime ore è tornata a bussare alla porta del Cagliari. Con una certa insistenza. Marotta lo sa ed è pronto a rilanciare pur di regalare Barella ad Allegri: il 21enne sardo sembra perfetto per lo scacchiere tattico bianconero, sia come mezzala nel 4-3-3 e 3-5-2 sia come regista (o mediano) nel 4-2-3-1. Perché Barella-Juve è un matrimonio che s’ha da fare.
Giacomo Auriemma
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