JUVE-REAL DEL PIERO / Il grande giorno è arrivato. Stasera sarà Juve-Real, andata dei quarti di finale di Champions League. Proprio in occasione di questa super sfida Alessandro Del Piero ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo AS partendo da Cardiff: “Penso che si sia parlato troppo di quella sconfitta. Sì, ci si poteva attendere di più dalla Juve, soprattutto nel secondo tempo, ma perdere una finale contro il Real Madrid – soprattutto questo Real Madrid – non penso che sia una vergogna. Se questa esperienza ha rafforzato la Juve? Una sconfitta può far crescere, ora la squadra è diversa e ha più opzioni specialmente nel reparto offensivo. Penso che in una doppia sfida abbia più possibilità di qualificarsi“. La differenza tra la Juve di Del Piero e quella attuale: “Nonostante le due finali perse, credo che quella squadra fosse più dominante in Europa dal punto di vista delle prestazioni. Come risultati la Juve di Allegri non dovrebbe invidiare nessuno, in Italia ciò che sta facendo non ha paragoni”.
Juve-Real, Del Piero si confessa: Allegri, Higuain e Dybala
Del Piero ha proseguito su Allegri, Higuain e Dybala: “E’ un grande allenatore, un vero allenatore. La sua arma è la semplicità, per ogni problema trova una soluzione immediata senza aver paura di cambiare. Conosce il calcio e i propri giocatori, non si innamora di una sola strada e sa come cambiare per il bene comune. Non ha una sola Juve, ma tante. E questa è una grande virtù. Higuain è straordinario e lo vedo diverso come uomo, è un leader positivo. L’ho detto dopo il gol contro il Napoli: ha fatto un salto di qualità in questo senso, mentre da attaccante non puoi mai dirgli nulla, né ieri né oggi”. Su Dybala: “E’ l’uomo chiave di questa squadra, inutile negarlo. La Juve è molto forte, ma con Dybala al top può diventare irresistibile. Il suo talento e la sua imprevedibilità trasformano i bianconeri”.
Infine Del Piero su Zidane e Ronaldo: “Ho molti ricordi di lui come compagno, momenti di vera amicizia anche fuori dal campo. Zizou è un uomo leale e profondo, che ha sempre avuto un forte senso del gruppo. Era difficile non amarlo, e giocare con lui era un piacere, incredibilmente bello. E’ un artista, ma con la forza di un combattente. Se mi aspettavo questo rendimento da allenatore? No, ma quando l’ho visto iniziare non ho avuto dubbi. Uno con la sua visione di gioco poteva ottenere solo grandi cose. Ronaldo? Ho apprezzato molto la sua mentalità, è un ragazzo con idee chiare e una cultura del lavoro in cui mi riconosco. Non dà per scontato il proprio talento, lo coltiva ogni giorno. Ricordiamo che all’inizio della carriera poteva firmare per la Juve, avremmo potuto giocare insieme: ha detto che gli sarebbero piaciuti i miei assist… Sono ancora in forma se ha bisogno di me, sono qui. Certo, dopo Juve-Real! (ride, ndr)”.