CECCARINI IULIANO RONALDO / Sono passati ormai 20 anni dal famoso episodio Iuliano-Ronaldo con annesse polemiche arbitrali. Dopo anni di silenzio televisivo riprende la parola proprio il direttore di gara di quella sfida della Juventus, chiarendo il famoso episodio tra il brasiliano e il difensore bianconero. Piero Ceccarini ha infatti parlato così ai microfoni di Premium: “Identificarmi solo ed esclusivamente per quell’episodio, non mi fa piacere. Anche perché c’è tutta una vita dietro a una carriera arbitrale. Immediatamente è stata quella di uno scontro fisico di Ronaldo su Iuliano e non il contrario. Oggi, dopo che è passato molto tempo, confermo che quello che ho visto in campo corrisponde alla realtà delle cose, se si vuol parlare di un contatto fisico. E arrivo a dire che il mio errore è stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus, perché il fatto di non aver fischiato ha fatto pensare che io abbia visto il fallo di Iuliano e non abbia voluto concederlo. Invece io ho proprio visto il contrario. Se fossimo stati nel basket sarebbe stato fallo di sfondamento di Ronaldo, che poi sono le parole testuali che dissi in campo a Pagliuca”.
Iuliano-Ronaldo, Ceccarini e il VAR
Ceccarini ha poi risposto sul Var: “In realtà la VAR in quell’occasione c’è stata e mi meraviglia che nessuno l’abbia preso in considerazione o abbia fatto finta di niente: in diretta e durante il replay dell’episodio il telecronista di allora, supportato da Collovati e da Chiesa, ex arbitro, ha detto che non era calcio di rigore. Mi sono stupito più che altro delle proteste piuttosto intense da parte dell’Inter. Ma sono soprattutto dispiaciuto di non aver potuto spiegare la mia versione subito dopo la partita. Non è stato possibile perché gli arbitri vivono in un castello circondato da alte mura: io avevo proposto di fare una conferenza stampa per parlare solo dell’episodio dal punto di vista tecnico, senza fare polemica o entrare in altre questioni, ma la mia proposta non è stata presa in considerazione. Nei giorni successivi, da parte dei vertici arbitrali e dalla Federazione c’è stato un silenzio assordante che mi ha fatto male”.