L’ex capitano dell’Inter, Javier Zanetti, è tornato a parlare di Inter-Juve del ’98 e ha riservato parole al veleno per i bianconeri
Con l’avvicinarsi del match scudetto tra Juventus-Napoli, in programma domenica sera, sono tanti i personaggi del mondo dello sport che hanno rilasciato dichiarazioni a riguardo. Tra questi c’è Javier Zanetti, che non ha risparmiato una frecciatina alla Juventus. L’ex capitano nerazzurro, in un’intervista rilasciata ad On Sport, è tornato sulla discussa stagione 1997/1998, che tutti ricordano per il famoso contatto Iuliano-Ronaldo: “Simoni era molto amato da noi, insieme avevamo costruito una squadra forte e con lui eravamo in famiglia. Perdere lo scudetto quell’anno fece male, dopo tutti questi anni ora abbiamo capito perché non ce l’abbiamo fatta.
In questa stagione la lotta scudetto è stupenda, Juventus e Napoli meritano di essere lì in alto e sicuramente si giocheranno lo scudetto fino alla fine. Sono le uniche due squadre che hanno avuto continuità per tutta la stagione e credo che alla fine vincerà il titolo la squadra che riuscirà a gestire meglio pressione, concentrazione e sentimenti”.
Inter-Juve del ’98, le parole di Zanetti riaprono il “caso”
Le parole di Javier Zanetti su Inter-Juve del ’98 riaprono un “caso” che in realtà non si è mai chiuso, soprattutto in casa interista. L’azione incriminata è rimasta nella storia. Ronaldo entra in area di rigore e si scontra con Iuliano. L’arbitro lascia proseguire nonostante le furibonde proteste degli interisti, il fronte si capovolge rapidamente e Davids imposta per Zidane che trova un accorrente Del Piero in area avversaria. Scontro fra Taribo West e Pinturicchio e calcio di rigore per la Juventus, che peraltro Pagliuca parò allo stesso Del Piero.
Nei giorni scorsi proprio Ceccarini è tornato sul contatto Ronaldo-Iuliano, spiegando di aver preso una decisione sostanzialmente giusta: “Immediatamente l’impressione è stata quella di uno scontro fisico di Ronaldo su Iuliano e non il contrario. Credo che il mio errore al massimo sia stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus”. Eppure se ne continua a parlare, dopo vent’anni. Eppure non ci vogliono stare.