Curiosità Juve-Napoli: ecco perché giocheranno con un segno rosso in faccia

segno rosso in faccia
Falcinelli e Lemos ©Getty Images

Ecco perché i calciatori stanno giocando con un segno rosso in faccia: una delle curiosità di Juve-Napoli

Ma perché i calciatori stanno giocando con un segno rosso in faccia? Oltre a Juve-Napoli, c’è tanta curiosità per gli appassionati di calcio anche in merito a questo famoso “segno rosso” che stanno sfoggiando i calciatori nel corso delle partite. In tutti e tre gli anticipi di Serie A di oggi, tutti i calciatori sfoggiavano in faccia un segno rosso, come se fosse una specie di macchia di vernice. In tanti, compresi i tifosi della Juventus, si sono chiesti cosa fosse quel segno rosso sulla faccia dei calciatori, per certi versi il vero “protagonista” della 34ma giornata di serie A. Di cosa si tratta? Ve lo spieghiamo subito. Si tratta del simbolo di una campagna chiamata ‘Un rosso alla violenza‘, promossa Lega Serie A ed istituita per combattere e prevenire la violenza sulle donne.

La violenza sulle donne è una piaga enorme in Italia: sono oltre 6 milioni le persone di sesso femminile che hanno subito violenze, che nell’80 % dei casi avvengono tra le mura domestiche. Un tema forte, da combattere con determinazione e con l’aiuto di tutti. E quale veicolo migliore del calcio, seguito ormai da tante donne ma anche e soprattutto da tanti uomini? Una bella idea, accompagnata dall’hashtag #unrossoallaviolenza per farla diventare anche sui social.

Anche Juve-Napoli col “segno rosso” in faccia: tanta curiosità intorno a quest’iniziativa

E così, anche Juve-Napoli vedrà scendere i calciatori in campo con il segno rosso in faccia. Tutte le squadre del massimo campionato hanno aderito all’iniziativa, ‘Un rosso alla violenza’, promossa sui campi di calcio per sensibilizzare gli italiani (soprattutto gli uomini) sul sentito tema della violenza sulle donne. Madrine dell’iniziativa sono le attici Gabriella Pession e Martina Colombari. “Non è una guerra di genere – dice la Pession – ma una lotta che va combattuta tutti insieme”. Le fa eco Martina Colombari, che col calcio ha avuto parecchie convergenze nel corso della sua carriera: “Ogni 30 secondi – spiega la Colombari – una donna subisce una violenza e ogni tre giorni una viene uccisa da un compagno, un marito o un fidanzato”.

 

 

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