Gianluigi Buffon ha presentato la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan in conferenza stampa. Queste le parole del capitano bianconero.
Gigi Buffon, capitano della Juventus, ha parlato così nella conferenza stampa in vista di Juventus-Milan, finale di Coppa Italia.
“Sicuramente è stata un’annata emotivamente complicata, quello è innegabile, perchè è cominciata troppo presto per poter avere poi la forza di gestire con razionalità tutto quello che via via accadeva. Perchè è cominciata da novembre con una delusione che avrebbe ammazzato chiunque. Tant’è che anche recentemente, dopo qualche problemino che abbiamo avuto con la juve di classifica, ogni mattina mi svegliavo, mi guardavo allo specchio e vedendomi in piedi mi dicevo: o sei la persona più forte del mondo, o sei la persona più infima e schifosa del mondo, perchè riuscire a stare ancora in piedi alla mattina con questa forza, non è da tutti dopo tutto quello che è accaduto quest’anno. Però non mi sono ancora risposto, devo capire ancora se sono più forte o più infimo. Valuteremo.
Chiudere con zero titoli? Ho avuto paura, certo, perchè nessuno regala niente e di semplice, soprattutto quest’anno, non c’è stato praticamente nulla. La sceneggiatura che sembrava tratteggiare questa annata lasciava presagire anche delle sorprese inaspettate negative. Quindi le antenne sono sempre state molto dritte. Se pensiamo poi a quello che è successo in campionato nelle ultime due settimane, adesso siamo moderatamente fiduciosi e convinto, ma sfido chiunque ad esserlo all’86’ a San Siro.
La nostra forza penso sia stata la medesima, nel momento in cui la Juve dà la sensazione di essere spacciata, riesce a rimettere in piedi una partita, un risultato, una stagione con dei colpi di coda degni di una squadra che ha veramente sette vite. Quindi diciamo che il comune denominatore che ha sempre contraddistinto la Juve, almeno in questi ultimi sette anni,anche in questa stagione, non si è annacquato, è rimasto sempre a galla. Per quel che riguarda me stesso, non ho nulla da aggiungere, ci sarà da parlare tra qualche giorno, dopo che mi incontrerò col presidente.
Per la storia che caratterizza le due squadre, col Milan ho cominciato ben presto a capire che non si parte mai favoriti, sin dal lontano 2003 di una finale di Manchester. E devo dire che ad oggi, che siamo nel 2018, penso insieme ai miei compagni e alla società di aver fatto 4 finali col Milan, 2 le hanno vinte loro ai rigori, una l’abbiamo vinta noi ai supplementari e un’altra l’abbiamo vinta sempre noi ai rigori. Il che significa che col Milan le partite difficilmente finiscono al 90′ perchè regna un grande equilibrio. Perchè al di là dei valori tecnici, sono gare nelle quali tutto si appiana. Per cui anche domani immagino sia la stessa cosa
In effetti devo dire che il ricordo di una finale di Coppa Italia è abbastanza impolverato, se non erro era il ’99, più o meno, per cui sono passati quasi 20 anni. Però il fatto che abbia l’opportunità di rigiocarla da protagonista è molto bello ed è molto stimolante per me. Poi è chiaro che a differenza di 20 anni fa, dove a parte la Coppa Italia non c’era mai spazi per l’altro portiere, penso che negli ultimi 6-7 anni sia cambiato molto il calcio e non ci sia più il ruolo del secondo portiere come veniva concepito una volta. Adesso almeno nelle grandi squadre, i secondi portieri almeno una quindicina-ventina di partite le fanno sempre, perchè non sono secondi portieri in realtà, ma sono dei grandi portieri che si abbinano a un altro, spero, grande portiere. la stanchezza non esiste in queste partite, siamo stanchi noi quanto lo sarà il Milan, alla stessa maniera. La stanchezza sarebbe solo un alibi per cercare di gestire un post-brutto risultato. Ma la stanchezza che abbiamo noi è uguale a quella che ha il Milan”.
contro Donnarumma: “Questo è un discorso veramente lungo che meriterebbe una decina di minuti che non abbiamo. Credo che sicuramente, meritatamente, Gigi e sarà il portiere di riferimento italiano, però credo anche che dietro questa scuola spinga: vedendo Meret, Audero, vedendo la grande crescita di Perin e vedendo le conferme dei più anzianotti Sirigu e lo stesso Viviano, mi viene da pensare che la scuola dei portieri italiani sia ancora molto affidabile. Non vuol dire che sia la migliore nei singoli soggetti perchè altrimenti le squadre di prima fascia non farebbero determinate scelte, ma è ancora molto, molto affidabile.
Sulla Nazionale: “In questo momento non è un pensiero ricorrente nel senso che alla vigilia di una finale di Coppa Italia così importante non è una cosa alla quale ho pensato e sto pensando. Sicuramente ricordo non con tanto piacere le polemiche per il disturbo ho trasmesso alla Nazionale a marzo, per cui, sai, io sono uno che ha impostato la propria vita su un grande orgoglio e una grande dignità, e quella purtroppo o ce l’hai o non ce l’hai. Probabilmente anche questo orgoglio e questa dignità mi hanno fatto fare tanti errori nella mia vita, ma ci ho sempre messo la faccia, sono sempre andato via a testa alta con tutti. Quindi è un pensiero, ci si pensa e si guarderà.
Avversario più forte? La felicità è fatta di buona salute e cattiva memoria, e in questo momento ho cattiva memoria perchè non so fare una differenza. I più grandi sono Messi e i due Ronaldo, ma ne dimentico altri”.